Il Mugello è un territorio interessante che vale la pena esplorare e conoscere. Storia e leggende si riconcorrono. Come dico sempre ogni luogo ha una sua anima che si vede guardano oltre l’apparenza. Un’anima fatta di storie vissute e di storie presenti. Una vibrazione che passa attraverso il lavoro dell’uomo e le trasformazioni della natura, nell’ alternarsi delle stagioni che plasmano paesaggi e animi.
Colline verdi, acque, boschi, fauna selvatica e lavoro dell’uomo antico e moderno lasciano traccia indelebile di sè che ogni viaggiatore attento sa vedere e inglobare per sapere e crescere. Il viaggio, anche quello vicino, è conoscenza e crescita se fatto con passione ed apertura.
In attesa di poter riprendere i viaggi per conoscere, ascoltare, assaporare  questa terra antica, un buon modo per capirla  è partire dai suoi tortelli.

L’Italia  è una terra  di tradizioni e prodotti tipici e la pasta ripiena la troviamo in molte cucine regionali. Cos’è che allora rende così speciale il Tortello Mugellano ripieno di patate? Naturalmente gli ingredienti, gli stessi da tempo. V’è però qualche inesattezza in ciò che si legge spesso e cioè che il tortello come lo conosciamo noi, fosse diffuso già alla corte di Lorenzo il Magnifico che amava intrattenersi nella sua villa di Cafaggiolo.

Tortelli del Mugello conditi con sugo di carne

Sicuramente la pasta ripiena era presente come dimostrato anche dal fatto che il poeta di corte, quel genio irriverente che rispondeva al nome di Luigi Pulci lo mette in bocca al suo mezzo gigante Margutte nel poema cavalleresco “Morgante”:

Ma soprattutto del buon vino ho fede

Credo che sia salvo chi gli crede

e credo nella torta e nel tortello:

l’uno è la madre e l’altro è il suo figliuolo;

Dalle castagne alle patate

I tortelli mugellani immortalati dal Pulci probabilmente non era fatti con un ripieno di patate. Questo  perché la patata, arrivò  in Europa del continente americano solo qualche anno dopo la sua  scoperta. Sbarcò in Spagna a Siviglia solo tra il 1560-64. In Italia arrivò quindi con la dominazione ma ancora nel 1700 era coltivata solo per l’allevamento animale. Nel 1600 le patate erano  ancora una curiosità botanica e il granduca Ferdinando II de Medici così le trattava. Si deve arrivare al 1783 con il friulano Zanon per aver una coltivazione destinata alla prevenzione di carestie. Detto ciò le prime patate, e quindi l’uso per farne ripieni, arrivò verso la metà dell’1800. Ciò ci fa pensare che il famoso tortello esaltato dal Pulci fosse di castagne.

In Toscana fu il Granduca Ferdinando III che spinse alla coltivazione della patata in questo territorio. Le guerre napoleoniche avevano reso l’Italia molto povera e la fame si faceva sentire. Già l’esercito austriaco le aveva nella sua razione. La patata con la sua produttività era un buon rimedio per combattere la carestia. Ricca di sali minerali e fornendo l’energia degli amidi era il cibo perfetto.

Tebaldo Lorini nel volume “Il vero tortello mugellano”  racconta che intorno al 1940 “si coltivavano nel Mugello 400 ettari a patate ed il paese che più ne aveva era Vicchio.”  Già cento anni prima ogni famiglia povera era invitata a seminare delle patate.

La patata e il Mugello

Le nuove coltivazioni trovarono nella fertile terra mugellana l’ambiente ideale. Presto la castagna di cui erano ricchi i boschi fu sostituita con la gustosa e fruibile patata.
I tortelli di patate del Mugello sono fatti con pasta fresca e hanno la tipica forma quadrata. Il ripieno è a base di patate lessate, aglio, prezzemolo e formaggio.
Le patate del Mugello sono a pasta bianca, gialla o rossa. Si pianta a marzo e si raccoglie  in agosto e conservate in cella frigorifera al naturale. Nella zona di Firenzuola si piantano quelle bianche di montagna adatte ai purè e comunque oggi la coltivazione mugellana tende all’agricoltura biologica.

I mitici tortelli mugellani

I tortelli di patate del Mugello creano dipendenza

I tortelli di patate del Mugello creano dipendenza. Serviti soprattutto con sugo di carne i tortelli sono un piatto sostanzioso e goloso. Se non volete cimentarvi nella preparazione e volendo gustare il vero tortello vi ricordiamo che (lockdown permettendo) ci sono pastifici artigianali che ne fanno di buonissimi.) un’occasione è anche la partecipazione alle varie sagre del tortello che normalmente attraversano tutta l’estate mugellana.

Abbiamamenti: Con un buon rosso da scegliere anche in abbiamaneto al sugo con cui si condiscono i nostri tortelli. Io non uscirei dalla Toscana perchè il vino può spaziare ma come dice un vecchio detto contadino,  “moglie e buoi dei paesi tuoi”, si applica bene anche all’abbinamento dle vino.

Tortelli di patate del Mugello

  • PER LA PASTA
  • 500 grammi di farina del Mugello 0
  • 5 uova
  • 1 pizzico sale
  • PER IL RIPIENO
  • 1 chilo patate farinose
  • 1 spicchio di aglio
  • qb sale
  • qb pepe
  • 1 pizzico noce moscata
  • 1 ciuffo prezzemolo fresco
  1. lavare le patate farle lessare con la buccia. Una volta cotte sbucciarle e ancora calde passarle con lo schiacciapatate o con la forchetta.

  2. fare un battuto fine di aglio e prezzemolo e soffrigerlo leggermente prima di aggiungerlo alle patate schiacciate

  3. aggiungere sale, pepe, noce moscata

  4. prparare la pasta mettendo la farina a fontana e poi aggiungendo le uova

  5. impastare e lasciare in riposo per 15 minuti

  6. stendere la pasta non troppo finemente nè troppo alta

  7. con le mani fate una pallina con il ripieno e sistematelo a distanza di 4-5 centimetri

  8. coprire con altra pasta e chiudere a forma quadrata con l'apposita rotella. Il siggerimento è di rinforzare la chiusra passando con i rebbi della forchetta.

  9. mettere sul fuoco una pentola capiente di acqua, salatela e appena in ebollizione adagiate i tortelli. Non appena vengono a galla dovrebbero essere cotti.

  10. Condire con sugo di carne, di selvaggina o di funghi.

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