Monica è come i suoi vini. Voglio partire da qui perché ormai mi è chiaro che il vino è come chi lo fa, come l’energia che circola in azienda.

Come spesso accade negli incontri migliori ho conosciuto Monica fuori dal mondo del vino e mi è piaciuta subito la sua energia. Solo a fine di una giornata intensamente “energetica” ho scoperto che il suo mondo lavorativo e il mio avevano tanto in comune.

La vite di Monica è l’azienda che Monica Dall’Omo porta avanti con grande passione ed entusiasmo. E i suoi vini, che ho avuto il privilegio di assaggiare in abbinamento a piatti toscani, sono come lei: freschi, naturali, intriganti.

Vini che, posso affermare, non fanno venire il mal di testa. Questo dice molto su come si lavora in azienda, quali le scelte fatte e rinnovate ogni giorno. le scelte che ci piacicono che guardano al business senza dimenticarsi che siamo una sola con il pianeta che ci ospita.

Una storia

La sua passione nasce da bambina. Poi ci sono le sue esperienze di donna e il ritorno a prendersi cura dei terreni di famiglia. Siamo nella zona di Montagnana  in provincia di Padova e qui Monica ha dato vita, insieme al marito Franco e i figli, Alex e Marica a “La vite di Monica”.

Un’azienda che parte dai bei ricordi dell’infanzia, fatta di vendemmie, botti e nonni, e si innesta nell’oggi con la voglia e la volontà di rispettare terra e cielo. E così i vini che Monica ha portato in Toscana mi hanno da subito parlato di lei e della sua passione, di dove è e vuole andare.

Ormai di vini tutti uguali siamo stanchi in molti. Vini che si ripetono, che sembrano, se non minimamente, non risentire delle annate diverse, degli umori del mondo.
Seduti ad una tavola di amici a cui ci legano il cuore e gli intenti e non il tempo passato insieme, ho assaggiato nel modo migliore i vini di Monica.

Il vino e la tavola: I vini della vite di Monica

Ammetto che son stanca delle degustazioni impostate dei grandi gruppi di sommellerie odierni. Il cibo va abbinato al vino, è alimento che esalta le preparazioni di cucina, sono un’unione imprescindibile e mi dispiace molto per chi dice di non amare il vino.

Il vino è compagnia, amicizia e, come un buon amico, sa anche ascoltarti in solitudine quando se ne sente il bisogno.

Il vino si fa in vigna, in cantina diventa adulto ma ciò che gli ha lasciato in eredità madre terra e padre cielo rimane in lui.

La mia degustazione de i vini La vite di Monica

Siamo in Toscana ma il viaggio è nel Montagnese. I Colli Euganei che regalano dolcezze. La Vite di Monica produce vini che raccontano il territorio e non è solo per dire, come si fa quando si parla di vino. A mettere in luce questa caratteristica sono le pietanze toscane che sono state abbinate, che normalmente richiamano chianti o estivi vermentini per i piatti più freschi.

Qui il contrasto e la storia veneta mostrano come questo matrimonio “s’ha da fare”. Un incontro che funziona, che durerà nel tempo per chi sa che solo avendo il coraggio di lasciare la via vecchia e le antiche abitudini si possono scoprire isole bellissime e felici.

Che questi vini siano molto legati al territorio ce lo dicono anche i nomi scelti: Il palio, Il Cavaliere nero, Il Mercante. Arrivano dal palio di Montagnana, Palio dei 10 Comuni del Montagnanese, origini antiche che affondano nella nostra migliore memoria, quella di quel medioevo che tutto era tranne che periodo di secoli bui.

 

Il preferito e i suoi compagni

Come sempre c’è un “mio preferito”, quel prosecco Prosecco Rosè DOC extra dry che ricorda nel colore di rosato tenue tramonto certi vini della Provenza.  Il prosecco è un grande vino se fatto con l’uva. E questo di Monica racconta meraviglie di una terra forte davvero e nello stesso tempo capace di tenerezze uniche.

Questo vino deriva da uve provenienti da vigneti dell’area DOC della provincia di Padova, Glera 85% e Pinot nero 15%. Un vino spumante con la bollicina persistente ma non invadente, con una gradazione alcolica di 11,5%. Sorso dopo sorso ti accompagna nella serata, infonde coraggio, mette l’animo in buona predisposizione.

Gustoso e delicato allo stesso tempo, invitante e accogliente, fresco con quella fragolina di bosco che arriva in punta di piedi per poi mostrarsi in tutta la sua fascinazione in bocca.

Ho molto apprezzato il Cavaliere Nero Merlot IGT con il suo merlot femminile ma non troppo, con i suoi 14 % di gradazione alcolica. Bello, è il caso di dirlo, al palato, lo avvolge come il mantello di un cavaliere e dona l’apertura per il boccone successivo specialmente se importante. Ribes, ciliegia croccante. Fresco e dai tannini ben bilanciati, un vero cavaliere.

Tra una chiacchiera e l’altra, tra un crostino toscano, un sughetto ai funghi, tra la pasta al ragù leggero e cotture al forno c’è stato il tempo per assaggiare Il Mercante Pinot grigio, Il Vallo Chardonnay.

Ma non voglio raccontarvi le mie sensazioni sui vini perché, come avrete capito, sono ottime. Voglio che questi vini siano assaggiati, perché ogni vino è come un libro, ognuno ci sente, immagina in base al suo percorso di vita, ai suoi ricordi. E come ogni buon libro, anno dopo anno, il vino cambia, perché è cambiato il clima e perché sei cambiato tu che a quel vino ti avvicini.

Quindi il mio consiglio è quello di mettersi in casa i vini dell’azienda La vite di Monica ed iniziare ad fare un viaggio in questa parte d’Italia. Il mezzo migliore per viaggiare è assaggiare il territorio.