Voglia di essenze. Tra le mura domestiche come in cucina.

La chiave del ricordo passa attraverso le essenze.Dal Sigep di Rimini a Firenze per incontri diversi ricchi di profumi indimenticabili.

Essenze. Essenze e olfatto. Essenze e comunicazione ampliata, che raggiunge la mente  permettendole di ritrovare ricordi creduti sepolti, gioie sottili, benessere.
Le essenze stanno ottenendo sempre più spazio perché aprono a scenari nuovi ma antichi quando il nostro l’olfatto era uno dei tanti strumenti dati in dote all’uomo per poter meglio sopravvivere.
Quando parliamo di essenze il nostro pensiero moderno corre all’arte del profumeria classica, della creazione di essenze tratte dai fiori più profumati, le resine più preziose. In realtà parlare di essenze vuol dire abbracciare un mondo ampio e variegato.limoni-cop
Proprio in questi giorni, per esempio, Antonella Bondi, designer olfattiva e maestra nell’arte della creazione di fragranze e oli essenziali, le sue linee trovano spazio nei ristoranti di grandi chef (tra cui Massimo Bottura, Heinz Beck, Davide Scabin, Luca Fantin, Giancarlo Perbellini, Norbert Niederkofler), nelle suite degli hotel più prestigiosi sarà presente al Sigep di Rimini, evento rivolto ai professionisti dei settori della gelateria, pasticceria artigianale, panificazione abbinati al mondo del caffè. Le sue fragranze alimentari, gocce di natura ed essenze personalizzate nascono per i grandi chef, che al pari di un ingrediente, un prezioso tocco per trasformare i loro piatti, esaltandone il profumo e il sapore e per dare quel tocco magico alle ricette, anche le più semplici.


La redazione di GustarViaggiando la seguirà al Sigep dove si svolgerà uno dei suoi “laboratori itineranti” con la creazione di un’essenza alimentare con successiva degustazione guidata di miscele monorigine Nespresso.
Ma di essenze si parlerà anche Firenze dove sabato 25 febbraio 2017  alle ore 15.30 presso la Biblioteca delle Oblate avrà luogo la premiazione dei finalisti e del vincitore del Premio “I profumi di Boboli 2016”. Sul tema scelto “Fragranze di fieno” si sono cimentati nella creazione di un’essenza, artigiani profumieri e giovani talenti olfattivi, con lo scopo di favorire lo sviluppo di nuovi processi e prodotti eco-sostenibili e consapevoli. Di grande interesse la chiave di lettura data alla “fragranza di fieno” che trova un fattore di identità in due contesti diversi come Firenze e il contesto dolomitico ladino. Cosa li unisce? Entrambi sono stati riconosciuti dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

La redazione