Viaggio tra semi antichi e biodiversità. Quelli che oggi chiamiamo semi antichi sono i semi che nel corso dei millenni la natura stessa ha selezionato rendendoli più adattabili al clima e al terreno.
I semi delle piante selezionate dall’agricoltura di oggi sono invece stati creati e selezionati per sopportare l’attività di coltura intensiva. Un agricoltura che prevede cicli e trattamenti come raccolta prematura, monocultura e meccanizzazione.
Viaggio tra semi antichi e biodiversità. Non solo belle parole
Biodiversità. Oggi si torna a parlare di biodiversità perché gli scienziati si sono resi conto che i semi antichi danno vita a prodotti con proprietà nutrizionali superiori. Quegli elementi necessari alla specie umana per vivere al meglio.
I semi antichi sono più robusti e adattabili. Studi condotti in tutto il pianeta stanno dimostrando che i semi antichi hanno spesso una resa maggiore. E allora perché li abbiamo “allontanati”?
Forse un’altra causa è quella della bellezza e della perfezione. Una strategia di marketing che ha forgiato il pensiero quindi le scelte di molti dove bello=sano, bello=invitante, bello=nutriente.
Mela vs mela
Che ci sia una certa differenza è lampante. Basta guardare una mela comprata al supermercato. Lucida con la buccia perfettamente liscia, grande, colorata sicuramente invitante. Confrontiamola con una mela presa da un albero del contadino non trattata, spesso bruttina, più acidognola ma gustosissima.
Nel mondo oggi ci sono banche dei semi antichi, che li conservano e associazioni che si battono per la difesa della biodiversità come gli attivisti di Vandana Shiva.
Disinteresse per il buono che fa bene?
Disinteresse. Purtroppo c’è ancora poca conoscenza e poco interesse per ciò che immettiamo nel nostro corpo. C’è poco rispetto per ogni animale
IL consiglio è di utilizzare il tempo dei nostri viaggi o fine settimana per andare a scoprire cosa c’è di buono intorno a noi. Tornerete carichi di energie più che aver passato 15 giorni tra una sdraio e pranzo in hotel.
i semi antichi un futuro che viene dal passato
Ma tornando ai semi antichi, la scarsa conoscenza fa sì che in pochissimi si pongano domande. Da quale grano proviene la farina con cui è prodotto il pane che consumiamo. E non si domandano neanche come mai siano in vertiginoso aumento le intolleranze alimentari in special modo al glutine .
ricetta. crema pasticciera
Ora vi lasciamo in dolcezza con la ricetta di una bella crema pasticcera senza se e senza ma, solo da provare!
CREMA PASTICCERA che non fa male a nessuno.
- ½ litro di latte di soia
- 60 gr di farina a km zero da grano antico
- 3 cucchiai di Stevia
- Polvere di vaniglia
- Un pizzico di curcuma
- Buccia grattugiata di un’ arancia (attenzione spesso nei supermercati c’è scritto in piccolo, per arance e limoni, buccia non edibile quindi cercate sempre frutti sicuramente non trattati)
Preparazione:
- Fate scaldare il latte di soia dove avete grattato la buccia dell’arancia e la curcuma
- Aggiungetelo piano piano alla farina mescolando con la frusta
- Mettete tutto sul fuoco e fate scaldare girando fino a quando non si addensa
- Mettere in una ciotola
- Coprire con della pellicola e fate raffreddare
- Potete usare la crema per farcire una crostata oppure servire in coppetta
[…] adoro la pasta soprattutto quella integrale. Naturalmente deve essere certificata, di grani italiani e di produzione biologica sicura. E mi piacciono pure le verdure. Nella stagione delle fave […]