Berlino una città che racconta anche solo con il nome. Fa un racconto dell’assurdità del pensiero umano. Racconta di famiglie divise in nome di un ideale politico, di divisioni e ristrettezza di vedute. Parla di persone (circa 200) uccise per aver tentato di guadagnare la libertà sorpassando il Muro.
Berlino, la città del Muro, oggi è città globale. Qui le idee nascono, circolano, crescono. C’è vita a Berlin e i giovani sono attratti come mosche dal miele. Non aver visto questa città vuol dire non aver compreso il suo valore in questa Europa di difficile condivisione. Italiani, francesi, spagnoli, tedeschi come tutti gli altri paesi dell’Unione fanno parte, volenti o nolenti, hanno radici comuni. Usanze diverse ma radici uniche.
Berlino: ore 20.00 del 9 novembre 1989
Ore 20.00 del 9 novembre 1989. Il telegiornale sia a Est che a Ovest dice che le frontiere sono aperte. La gente si raggruppa incredula. Quel muro costruito nel 1961, quelle frontiere chiuse il 13 agosto di quell’anno, dopo quasi 30 anni si aprono. Nessuno può crederci ma i berlinesi ci credono e iniziano ad accorrere sotto al Muro.
9 novembre ore 23.30: i berlinesi dell’Est si accalcano alle frontiere, una folla che spinge verso la libertà di pensiero. Gli amici dopo 30 anni si riabbracciano, le famiglie si riuniscono. I tedeschi tornano ad essere un solo popolo. Il mondo guarda la fine di un’epoca.
Un mondo diviso in due per 30 anni
La Cortina di ferro nata dopo la seconda Guerra Mondiale aveva diviso due mondi uguali per storia e cultura. A Berlino la divisione era quel muro alto oltre tre metri, con 320 torri di avvistamento, 5000 cani da guardia. Due muri e metri di terreno sabbioso nel mezzo, lo spazio della morte. Famiglie divise, tombe su cui non si può più piangere perchè rimaste dietro quel muro.
Grigiore contro colore
A distanza di pochi metri la vita delle persone era completamente diversa. Nella DDR tutto era regolato e scandito con precisione. Avevi lo stretto necessario ma non avevi la libertà. A Berlino Ovest tutto era libero, era vitale, non si pagavano tasse. Il necessario non lo avevi dallo Stato ma dovevi procurartelo. Ma potevi farlo. Grigiore contro colore. Fervore e vita notturna, ricerca musicale contro introspezione e rancore. In un esercizio di equilibrio che pareva immobile. Pareva, appunto. Dall’Est le persone che cercavano di andare all’Ovest aumentavano sempre di più. Lo facevano anche in maniera rocambolesca, rischiando la vita, scavando tunnel con le mani e con i sogni.
Il vento del cambiamento arrivò. Era il 1989, 9 novembre 1989. Il Muro viene abbattuto dalla voglia di libertà di migliaia di persone. Dalla DDR salirono sui treni della libertà e attraversano quel breve confine.
Berlin oggi
Berlino: 30 anni senza muro. Chi visita Berlino oggi non può neanche immaginare cosa fosse questa città fondata nel XII secolo. E certo non lo può immaginare il pubblico più giovane. L’aria di Berlino è sempre stata propizia al fervore culturale e oggi più che mai. Situata nella parte orientale della Germania a 70 km dal confine polacco, Berlino è una città vivace.
Questo borgo commerciale di origine slava nato sulle rive e sull’isola della Sprea, alla fine della seconda guerra mondiale era un cumulo di macerie. Le stesse macerie che durante la ricostruzione sono diventate colline.Una storia che pareva azzerata. Ma Berlino è l’araba fenice che risorgere dalle sue ceneri.
Berlino con la sua vasta area metropolitana accoglie 3,613 milioni di abitanti (dati 2018). Grande, cosmopolita e vitale da sempre. La Grande Berlino nacque nel 1920 quando vennero inglobati molti comuni circostanti il nucleo centrale della città. A quel tempo era la seconda città del mondo, dopo Los Angeles e la terza per numero di abitanti dopo Londra e New York.
Cosa vedere
Berlino 30 anni senza muro. Sempre più viva, sempre più vitale, in fermento culturale, musicale, innovativo. Qui tutto convive bene: il passato rimasto, il presente che qui è già passato e il futuro.
Mittle, Moabit, Hansaviertel, Tiergarten, Wedding, Gesundbrunnen I quartieri della città. Imperdibile il Mittle, quartiere e distretto, da visitare con rilassatezza. Mittle ovvero il cuore pulsante di Berlino. Qui la Torre della televisione, il viale Unter den Linten, i Musei.
La Torre della Televisione voluta dalla DDR negli anni ’50 per la sua propaganda è alta 365 e prenotando si può mangiare guardando lo sky line della città.
L’isola dei Musei, un isolotto sul fiume Sprea, sul quale nel XII secolo sorse il primo nucleo abitato di Berlino, è meta d’obbligo. Berlino 30 dopo è ancora di più una meta storica obbligata.
Qui si trovano il Museo Antico, il Museo Nuovo il Museo Bode , il Museo di Pergamo, la Galleria Nazionale o Alte Nationalgalerie). E ancora la Porta di Brandeburgo. Qui il presidente americano Ronald Reagan lanciò il suo messaggio diretto alla Russia in fermento. si rivolse al presidente dell’URSS con queste parole: “Signor Gorbačëv abbatta questo muro”.
E ancora il Memoriale dell’Olocausto e il Palazzo del Reichstag con tutta la sua importanza storica e simbolica. Dall’incendio del 1933 che permise a Hitler di chiedere e ottenere l’abolizione della maggior parte dei diritti civili sanciti dalla Costituzione di Weimar alla nascita della grande cupola di vetro nel 1990.
E poi lo zoo, il più antico d’Europa (inaugurato nel 1844) con centinaia di migliaia di visitatori ogni anno e con 1400 specie diverse tutte “coccolatissime”.
Berlino è la nostra storia, quella dell’Europa “ballerina” che, volenti o nolenti, tutti abbiamo nel DNA. Berlino: 30 anni senza il muro.
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