Il chinotto un tempo era una bevanda che si ordinava la bar con facilità. Poi son venuti gli aperitivi alcolici e tante altre cose ed è stato un po’ dimenticato. Ma in periodi di revival come questi, è tornato a far parlare di se alla grande.
Cos’ è il chinotto?
La bevanda viene prodotta da un agrume il Citrus myrtifolia. I frutti sembrano piccole arance e hanno forte acidità e un gusto amaro e non è adatto ad essere mangiato crudo. Non è originario del nostro paese e forse arrivò nel Rinascimento (LEGGI di un altro frutto del periodo). La cosa non ci stupirebbe. Fu un periodo in cui la botanica incuriosiva molto e le nuove specie erano ricercate come ci ricordano i famosi “pomari” delle ville Medicee. Appartiene alla famiglia delle Rutacee e ne esistono diverse varietà: grande, quello piccolo, il crispifolia e quello a foglie di bosso.
I chinotti crescono su piante che possono raggiungere i tre metri e nel periodo di fioritura sono un vero spettacolo di bellezza e profumo. La Liguria dette il via alla coltivazione di questa pianta, specialmente nella Riviera di Ponente, facendo fiorire anche la pasticceria. L’arte pasticcera ligure sfrutta molto il chinotto e (quello di Savona è presidio Slow Food dal 2004) e oggi lo usa ancora. Altre zone d’Italia dove si coltiva sono la Sicilia, la Toscana e la Calabria. Il Chinotto di Savona pare sia il migliore.
Il suo sapore
Il frutto è molto ricco di Vitamina C e veniva usato sulle navi per combattere lo scorbuto. Il gusto amaro è dato dalla naringina, ed ha proprietà digestive, antiossidanti e antinfiammatorie. La riscoperta ha dato vita ad aziende e ad un consorzio “Il Chinotto nella Rete” che lavorano al meglio questo frutto dalle tante proprietà.
L’industria italiana lo ha sempre sfruttato per farne l famosa bevanda tanto famosa da offuscare il frutto di provenienza. In molti infatti non sanno che il chinotto è un frutto da cui si ricava la bevanda!
Il chinotto è una bibita rinfrescante. Gasata e addolcita mantiene il gusto amaro ma il suo forte è il colore scuro. Dall’esterno può sembrare Coca Cola ma dovrebbe essere un’altra cosa. Dico dovrebbe perché oggi l’industria, a causa di una normativa non chiara, può inserire anche solo “aromi”, sia naturali che artificiali. Possiamo quindi bere un chinotto che non è fatto di chinotto!
E allora come si fa ad assaggiare uno vero?
Ci sono delle aziende piccole che hanno ripreso la produzione ma spesso non sono facilmente trovabili sul mercato. Quindi se volete assaggiare una vera bibita a base di questo agrume non resta che auto produrlo. Per ritrovarne i vecchi sapori.
Il Chinotto
come fare il chinotto
- 500 grammi chinotti maturi
- 500 decilitri alcol alimentare a 90 gradi
- 900 grammi zucchero semolato
- 1 stecca vainiglia
- 1/2 litro acqua
lavare bene gli agrumi
togliere la buccia grattandola
spremere gli agrumi
mettere succo, alcol, buccia in un recipiente di vetro chiudere bene e tenere al buio per due settimane
Trascorso il tempo fate bollire l'acqua e lo zucchero e quando è fredda versarla nel resto del liquido e rimettere al buio per 1 settimana
Dopo l'ultima settimana filtrare il liquido fino a quando non avrete un risultato limpido
conservare in frigo