Vino Burson: nella campagna  romagnola a Bagnacavallo, vicino ad una casetta,  sorge un grande albero. Un tempo al posto dell’edera quella grande quercia “ospitava” una pianta di vite che, con i suoi bei grappoli, attirava gli uccellini.
Erano tempi diversi e molto più duri e la famiglia che abitava in quella piccola casa con porcilaia e forno, decise di provare a fare del vino per il proprio fabbisogno. E la loro storia parte proprio da quella vite. 
Nella nostra giornata di degustazioni, organizzata dal giornale EgNews Oliovino e peperoncino (LEGGI) siamo partiti  proprio da qui. Da questa campagna verde, piatta, dove i vigneti si rincorrono e si alternano agli alberi da frutta ora in fiore. Sotto il vecchio albero abbiamo trovato ad accoglierci la terza generazione della famiglia Longanesi insieme alla vecchia. Antonio, 94 anni compiuti, intento a sistemar fascine, che generosamente si è fatto immortalare sotto il grande albero da cui tutto è partito.

Tutto quello che devi sapere di questo rosso di Romagna

E ancora lui ci ha intenerito con la sua storia, quando per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi si nascose per giorni sotto la porcilaia proprio davanti al grande albero. “Voi siete nati in tempi diversi, siete stati fortunati” ci ha detto e noi non possiamo che dargli ragione.
E così da quella unica vite è nato il Burson, un vino generoso e diverso, che oggi le moderne tecniche di indagine tramite DNA riportano ad una provenienza caucasica.
Una storia che parte dal 1913 quando Antonio Longanesi acquistò la proprietà e che, di generazione in generazione, ha permesso al Burson (il nome deriva dal soprannome dato alla famiglia ) di arrivare fino a noi. La prima vigna fu impiantata nel 1956 e si diffuse presto nella zona.

Burson
Pescheti in fiore nei dintorni di Faenza

E tra le aziende che hanno deciso di fare del Burson uno dei vini importanti della produzione aziendale ci sono i Poderi Morini vicino Faenza.
Una campagna spettacolare ai piedi delle colline dolci che risalgono verso l’interno. Una struttura studiata in ogni particolare da una proprietà che ama il vino e l’arte. Un connubio di grande armonia che ben si adatta al vitigno Longanesi che è forte, resistente, con un buon grado alcolico. Un vino, il Burson che si presta all’invecchiamento, che regala profumi intensi, appaganti, e un sapore pieno che si adatta ai tanti piatti della cucina romagnola e non solo. E proprio i Poderi Morini hanno deciso di lanciare un concorso aperto a tutti, un concorso che crei un “matrimonio” tra il Burson e la cucina.

Vino Burson: il concorso

Per questo l’invito è a seguirci perché parleremo ancora del concorso e dei Poderi Morini che non si fermano al Burson ma hanno una produzione di Savignone Rosso…tutta da raccontare. Inoltre il nostro viaggio nella Romagna del vino ci ha regalato molto e vogliamo condividerlo con voi.