Corfù ti amo perchè… Come posso raccontare la mia Corfù? Io che sono nato a Firenze, in una via dell’Oltrarno. A pochi metri dal fiume usato da Alessandro Manzoni per risciacquare i panni dei suoi Promessi Sposi. Strada che fra l’altro prende il nome dalla fonderia dove, se non erro, il duo Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, a metà ‘800, inventò il primo motore a scoppio?

Corfù ti amo perchè
Corfù e Via della Fonderia. Apparentemente chiama e rispondi, si potrebbe dire. In realtà, io non sono propriamente un fiorentino doc. Da parte di babbo si va verso Pisa, Livorno e l’Aretino. Da parte di mamma in Puglia, in Sicilia, a Malta e per l’appunto a Corfù. O Kerkyra che dir si voglia, dove lei è nata. Ed è così, con l’estrema naturalezza dei casi della vita, che la più settentrionale delle isole ionie è la mia seconda patria.
Corfù magica visione
Corfù ti amo perchè sei bellissima. Pieno di spiagge e insenature da sogno (da Peroulades a Koloura, da Arilas a Paleokastritsa, da Glyfada a Nissaki, da Lefkimi a Sidari, e l’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito). Ricco di storia e cultura (dalla dominazione veneziana visibile nel Campiello, nel Kastro con il Leone di San Marco, nel vecchio dialetto, nei portici, all’Achilleion. Dal Museo Archeologico al Liston e alla Spianada). Affascinante per i paesaggi, dal monte Pantokrator, che tutto domina, fino al dolce e fotografatissimo monastero di Vlacherna. Edificato su un isolotto e stretto tra l’aeroporto di Corfù e la verde Pontikonissi (Isola dei topi), o al romantico tramonto di Peleka.

Assaggiando retsina nei vicoli
Più che andare in vacanza, ho vissuto settimane e settimane. Ho assaggiato la retsina, il vino bianco da tavola aromatizzato al mosto di resina di pino. Non nelle bottiglie confezionate, ma nelle osterie delle viuzze secondarie del paese, note solo alla gente del posto. Ho colto la santoreggia nelle stradine di campagna per poi usarla come condimento nelle patate al forno (meglio, molto meglio del rosmarino!).
A tu per tu con San Spiridione
Ho provato sensazioni inaudite, come quella volta in cui mi trovai letteralmente a tu per tu con il corpo di San Spiridione, patrono dell’isola. Esperienza che subito riportai in alcuni versi sino ad oggi inediti e che cito a memoria. (“Il giorno in cui ho baciato / i piedi di San Spiridione /è stato un macigno gettato / sul sesso di ogni emozione”). Ho sorriso con gusto alla visione del film di James Bond Solo per i tuoi occhi. Quando ho assistito ad una impossibile (per me che riconoscevo i luoghi) passeggiata di Roger Moore e, se non ricordo male, Carole Bouquet. I due in pochi minuti di rilassata conversazione coprono distanze e dislivelli per i quali a piedi sarebbero necessarie almeno due ore…

Mia madre, italiana di grecia, profuga in italia
Anche se non c’ero e non mi trovavo neanche nell’anticamera dei progetti o dei sogni, ho ancora nelle orecchie il racconto di mia madre. lei che italiana in Grecia, nel 1944, fu profuga in Puglia suo malgrado.
Lei che nel lasciare in nave l’isola natia, dove aveva trascorso i primi vent’anni della sua lunga e avventurosa vita, ebbe questa visione. “Guardando verso Corfù, mentre mi allontanavo con gli altri sul battello, scorsi alto nel cielo San Spiridione che ci osservava, come se ci volesse benedire”.
[…] Mediterraneo esistono isole bellissime come Corfù di cui vi abbiamo parlato qui. Nel Mar Egeo invece, esisteva l’isola di Santorini. Chiamata Thera, che mille anni prima, […]