Urbino romantica. Sì, certo, è una bellissima città, uno scrigno di tesori, uno dei maggiori centri del nostro Rinascimento (e si vede!), patrimonio dell’umanità Unesco per il centro storico.

Cosa vedere a Urbino in un giorno

Urbino romantica. Tuttavia, poiché la storia, la cultura e l’arte trasudano sentimento ed emozione, l’Urvinum Mataurense dei Latini è anche l’ideale per una coppia che decida di nutrire la propria privacy di estetica e tranquillità. Tenendo a distanza, una volta che si sia entrati nel suo cuore urbano, clamori, frenesie e tabelle di marcia da rispettare.
Gioca a suo favore la particolare posizione, ben descritta dal filosofo, scrittore, politico e aforista francese Michel Eyquem de Montaigne nel suo Giornale di Viaggio in Italia, del 1581. “Urbino è in cima a un monte di media altezza, ma adagiantesi da ciascun lato secondo ogni piega del pendio, di modo che non ha nulla su un medesimo piano e dovunque si deve salire e scendere”.

Urbino e la sua arte

Urbino romantica. Con l’atmosfera giusta la città si apre a una visita che è un viaggio fra chiese, palazzi, fortezze, monumenti, scorci e teatri. Raccontano di come la grande storia, nel suo intero arco dai romani al ventesimo secolo, sia transitata alla grande dalla patria di Raffaello Sanzio. Lasciando tracce indelebili e inconfondibili nel paesaggio urbano ed artistico.
Tra tanta abbondanza, il gusto personale e il ricordo della nostra fuga ad Urbino ci spingono ad estrarre dal fornitissimo cilindro il Palazzo Ducale. Fulgido esempio dell’architettura rinascimentale, sede dal 1912 della Galleria nazionale delle Marche . Caratteristico anche per gli eleganti e imponenti torricini, che ne delimitano la parte posteriore. Pensata, senza esserlo, come una facciata da vedere in lontananza per incutere rispetto e senso del potere a quanti si avvicinano alla città.

Urbino, Palazzo Ducale

Il merito della sua nascita va a Federico da Montefeltro capitano di ventura e lungimirante mecenate. Signore del Ducato tra 1444 e 1482. Alla realizzazione del Palazzo Ducale partecipa la crema degli artisti dell’epoca. Il fiorentino Maso di Bartolomeo, il dalmata Luciano Laurana, il senese Francesco di Giorgio Martini e molti altri. Il nucleo più antico (noto come l’appartamento della Jole) viene eretto per volontà del conte Guidantonio, padre di Federico, mentre a Luciano Laurana si devono la facciata con i torricini, lo studiolo e diversi ambienti del piano nobile. Nel 1474 Laurana è sostituito dall’architetto Francesco di Giorgio Martini. Questi completa le parti del Palazzo ancora incompiute e progetta il complesso impianto idrico portando l’edificio al suo massimo splendore. Nel ‘500, quando i Della Rovere succedono ai Montefeltro, il palazzo viene ulteriormente ampliato con il secondo piano nobile.

Cosa mangiare a urbino

Uno sguardo alla gastronomia locale ci condurrà ad assaggiare l’antica casciotta d’Urbino, Formaggio Dop inserito nell’Atlante dei prodotti tipici, e la crescia sfogliata, sorta di piadina impreziosita dall’utilizzo dello strutto.
Se siamo in epoca pasquale, proveremo anche la crescia di Pasqua, che assomiglia al panettone, ma, a differenza della specialità meneghina, è salata e arricchita da formaggio e pepe. Benché ne esista una versione dolce, con canditi ed uvetta sultanina.

quella mandragola di lattuada

A ricordarci che siamo nel cuore di una fuga romantica, ci pensa il cinema di Alberto Lattuada. Lui nel 1965 traduce per il grande schermo La mandragola di Niccolò Machiavelli. Il film, ambientato, come la commedia nella Firenze rinascimentale è in realtà girato a Urbino e Viterbo.
E ora non resta che spegnere la luce…