San Francesco, le stimmate e la Verna. “Vieni, c’è una strada nel bosco”, diceva una vecchia canzone, composta nel 1943 ed eseguita tra gli altri da Gino Bechi e Claudio Villa. E seguendo una bella strada tra i boschi casentinesi si arriva al Santuario della Verna (http://www.santuariolaverna.org), nell’Aretino. Il luogo dove il 14 settembre del 1224 San Francesco d’Assisi riceve le stimmate.

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Il Santuario de La Verna

San Francesco, le stimmate e la Verna, Il monte, di proprietà del conte Orlando dei Cattani, viene donato al  nel 1213. “Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima mia”, dice per l’occasione il nobile a Francesco. E quest’ultimo, insieme ad alcuni suoi compagni, vi fonda alcune celle di eremitaggio. Dopo il dono delle Stimmate, La Verna diviene e resta fino ad oggi uno dei luoghi di pellegrinaggio più belli e visitati dell’Italia centrale.

Il Santuario de La Verna, uno scrigno d’arte

Il complesso, edificato nella parte sud del monte Penna, a 1128 metri di altezza e completamente immerso nel verde e formato da diversi edifici. Ricordiamo la Chiesa Maggiore, la cui costruzione viene avviata dal Conte di Pietramala alla metà del ‘300. All’interno, in stile rinascimentale, si ammirano alcune terrecotte di Andrea della Robbia da brivido. In particolare la splendida ed emozionante Annunciazione, come pure l’Adorazione del Bambino. Nel 1263, a quasi quarant’anni dall’evento divino, un altro conte, Simone da Battifolle, fa erigere la Cappella delle Stimmate, a custodire la pietra del sacro accadimento. Al 1216, ma con molti rimaneggiamenti successivi, risale la piccola Chiesa di Santa Maria degli Angeli. Mentre coinvolgente è visitare il complesso conventuale articolato in cinque chiostri e, naturalmente, la cella già grotta di Francesco.

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Santuario de La Verna, itinerari

Tuttavia, il doveroso (seppur parziale) elenco delle bellezze artistiche e storiche del Santuario della Verna non rende giustizia alla magia del luogo. E non sono parole di circostanza le nostre. Si creda o non in Dio, la maestà del bosco, la sobria armonia delle architetture e la lunga litania dei pellegrini creano una tensione spirituale che non può non colpire l’animo umano. Libero poi di indirizzarla dove più desidera.
Del resto, il sito era già sacro ben prima di San Francesco. Era qui infatti la sede del culto pagano dell’antica dea Laverna, protettrice dei rifugiati, degli anfratti e dei nascondigli propri di questo territorio montano, e contraltare femminile del dio della montagna Pen, da cui quindi trarrebbero il nome sia l’intera catena dell’Appennino, sia proprio il monte Penna, su cui sorge il Santuario.