Prosecco, Cava e Champagne hanno accusato il colpo pandemia del 2020 con perdite fino a 670 milioni di euro. Eppure la bollicina italiana targata Conegliano Valdobbiadene è quella che può camminare a testa alta con un ‘solo’ un -2%.
Un dato che singole realtà storiche come quelle della famiglia Ruggeri (azienda Le Colture, quella col doppio cavallino rampante in etichetta: la Ferrari avrebbe avuto da ridire sul singolo) ci dicono però non tiene conto delle situazioni come la loro, che lavorando solo sul territorio e sui canali Horeca la scossa economica l’hanno sentita eccome.
Ma a questo tipo di notizie, come i dati dei contagi quotidiani, siamo tristemente abituati, e visto che finalmente la bella stagione e la campagna vaccinale fanno fare capolino fuori dalla porta di casa, preferiamo raccontare a cosa brindare.
Come ha fatto a non soccombere alla crisi Conegliano Valdobbiadene Prosecco? In primis immaginando mercati dalle forme nuove: incremento delle esportazioni (+2,2%), sviluppo di nuovi canali (online + 326%), espansione nella GDO (+16,8%), tenuta dei mercati storici (Germania + 8,5%; Canada + 14,8%; Giappone +243,9%; dati in valore per l’anno 2020 a cura di C.I.R.V.E. Centro Interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia dell’Università degli Studi di Padova).
La dinamicità vince la sfida
“Il 2020 è stato un anno complesso per l’economia italiana come per quella mondiale. Dalla nostra prospettiva, siamo orgogliosi della capacità che la nostra Denominazione ha dimostrato nel saper reagire e adeguarsi ai cambiamenti repentini del 2020 mantenendo i livelli di produzione e vendite raggiunti nel 2019, l’anno dei record.” ha detto Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela.
“In generale, i volumi sono stati redistribuiti tra canali di vendita, con l’esplosione dell’online. Inoltre, alcuni mercati tradizionali come Germania e Svizzera hanno continuato a premiarci e i cali di alcuni mercati, dovuti alle chiusure forzate dell’Horeca, sono stati compensati dallo sviluppo dei mercati più giovani. La dinamicità che ci contraddistingue ci ha premiati in un anno così sfidante”.
I mercati più giovani citati da Nardi sono, in Europa, Benelux + 27,6%, Austria +24,5%, Scandinavia +61,7%, a cui si sono aggiunte le conferme di Germania +8,5% e Svizzera +14,3%. Oltreoceano il segno più riguarda invece Canada +14,8% e Giappone, che con un +243,9% cavalca il trend delle bollicine in estremo oriente.
Londra: i winelovers stappano ancora più made in Italy
Da una parte dati ed export, dall’altra consumatori sempre più attenti e curiosi che, dulcis in fundo, a Londra hanno reagito all’apertura del punto vendita Eataly nella capitale britannica facendo la ola. Il Prosecco Conegliano Valdobbiadene porta sugli scaffali le Colline UNESCO con 50 etichette della Docg veneta ospiti dei 4.000 metri quadrati di Eataly che la incoronano la più grande enoteca di vini italiani londinese.
Sappiamo che a sud della Gran Bretagna Metodi Classici frutto del cambiamento climatico stanno muovendo i primi passo, nel frattempo il metodo Charmat made in Italy allieta inglesi e milioni di altri calici in tutto il mondo. E allora un brindisi a chi non si piega agli ‘imprevisti’ e con qualità e coraggio fa avanzare il tricolore.