È definito fiore d’inverno il Radicchio di Treviso Igp tardivo. L’Europa sta promuovendo lui e molti altri prodotti Igt e Dop a tutela di consumatori e produttori. Il “Radicchio d’Oro”, che ha avuto luogo il 3 novembre scorso, ne ha raccontato storia, segreti e portato alla ribalta alcune versioni culinarie.
Un fiore nel piatto
La natura non la ferma nessuno, tanto meno il distanziamento sociale. Complice la tecnologia, il tradizionale evento sostenuto dal Gruppo Ristoranti del Radicchio, il “Radicchio d’Oro” ha messo in scena tra i fornelli il Radicchio tardivo di Treviso IGP e il Radicchio variegato di Castelfranco IGP nell’ambito della campagna dell’UE “L’Europa firma i prodotti dei suoi territori”. Una campagna triennale che promuove frutta e verdura Dop e Igp e sul palco dei protagonisti vede in Italia l’Asparago verde d’Altedo Igp, la Ciliegia di Vignola Igp, la Pesca e la Nettarina di Romagna Igp, l’Insalata di Lusia Igp, la Pera dell’Emilia Romagna Igp, il Radicchio rosso di Treviso e Castelfranco Veneto e il Radicchio di Chioggia; in Francia la Fragola del Perigord Igp, l’Asparago dei Sables des Landes Igp, il Kiwi dell’Adour Igp, la Noce di Grenoble Dop, la Mela del Limousin Dop, la Noce del Perigord Dop e il Kaki spagnolo della Ribera del Xùquer Dop; in Germania il Kaki spagnolo della Ribera del Xùquer Dop, la Noce di Grenoble Dop.
Tornando in Italia alla diretta via Zoom del 3 novembre scorso dall’Hotel Fior di Castelfranco Veneto, lo chef Alex Palma, già ospite di Antonella Clerici su Raiuno a “La Prova del Cuoco”, e Cesare Bellò, consulente alla presidenza dell’Organizzazione Produttori Ortofrutticoli Veneto, hanno animato il “Radicchio d’Oro” 2020 tra storia, proprietà e ricette. Rosso e Variegato le varietà messe in scena all’evento, ma oggi vi racconteremo del Rosso, già definito fiore d’inverno.
L’autunno inoltrato ne vede fiorire due: quello Rosso di Treviso Igp tardivo (foglie lunghe, affusolate di colore rosso vinoso intenso con costa bianca centrale) e quello precoce (cespo voluminoso colore rosso intenso con nervatura principale bianca). Più dolce il primo, leggermente amarognolo e più croccante il secondo. Un ortaggio che in natura non esisterebbe, nascendo come cicoria selvatica e che solo con l’intervento dell’uomo diventa un prodotto di pregio.
La storia del Radicchio Rosso di Treviso igp
Studi iconografici documentano la presenza del radicchio nell’area veneta già nel ‘500: il dipinto “Le nozze di Cana” di Leandro Da Ponte (1579-82), ritrae alcuni cespi di radicchi rossi. Tra le ipotesi sulle sue origini, si ritiene che la trasformazione dell’amara cicoria nel gustoso Radicchio si debba al vivaista Francesco Van De Borre, giunto dal Belgio nel 1870 per curare un giardino all’inglese di Villa Palazzi (Treviso), e che avrebbe qui insegnato la tecnica dell’imbianchimento delle cicorie belghe.
Un’altra versione racconta invece della necessità dei contadini di conservare durante l’inverno la cicoria raccolta dai campi: una volta nelle stalle la pianta anziché deteriorasi completamente, conservava cuori gustosi e croccanti. Essendo i territori trevigiani ricchi di acqua sorgiva, nel tempo i contadini, una volta raccolto tra il gelo del tardo autunno i cespi rossi, li adagiavano su queste per fargli completare la maturazione. Le brinate favoriscono la pigmentazione rossa del radicchio, l’imbiancamento (o forzatura) ne esaltano le caratteristiche organolettiche generando il cuore, quello che portiamo sulle nostre tavole per intenderci. Quando consumare il Radicchio Rosso tardivo? Da metà settembre fino alla fine di aprile.
Gli aspetti nutrizionali e proprietà del Radicchio Rosso di Trevisto Igp
Sapere se una cosa ci fa bene, bene bene o male, non guasta mai, anzi a volte ne enfatizza il gusto. Il Radicchio Rosso di Treviso Igp tardivo rientra nella categoria del bene bene, visto che è ricco di minerali in primis potassio, a cui si aggiungono fosforo, magnesio, zinco, calcio, ferro, sodio, rame e manganese, oltre a vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, vitamina K. Passando alle proprietà brilleranno gli occhi alle signore: aiuta la digestione ed è depurativo. Come conservarlo? In frigorifero con le foglie ben asciutte.
Ma torniamo al “Radicchio d’Oro” e alla sua diretta streaming dall’Hotel Fior di Castelfranco Veneto con lo chef Alex Palma e Cesare Bellò che hanno portato alla ribalta culinaria il Radicchio. Ecco una deliziosa ricetta dello Chef Alex Palma a base del Rosso tardivo, sperando di fare cosa gradita soprattutto alle tavole delle feste.
RISOTTO AL RE SPADONE (RADICCHIO TARDIVO DI TREVISO IGP) SALSICCIA E CASATELLA
un risotto igp tutto da provare
- 320 grammi riso Carnaroli italiano
- 500 grammi radicchio Rosso tardivo di TrevisoIgp
- 2 lt brodo
- 80 grammi burro
- 80 grammi parnigiano grattugiato
- 200 ml vino rosso
- 3 salsicce
- 200 grammi formaggio casatella
- qb sale e pepe
- qb oilio rxtra vergine di oliva
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Lavare e mondare il radicchio di Treviso Igp,tagliarlo a piccoli pezzi e saltarlo in padella con olio sale e pepe, sfumandolo con il vino rosso.
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Spellare e rosolare la salsiccia inpiccoli pezzi in una padella con un filo d'olio.
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Tostare il riso a secco e iniziare la cottura come unclassico risotto: a metà cottura inserire il radicchio di Treviso Igp cotto
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A cottura ultimata, 14 minuti circa, levare dal fuocoe mantecare con burro e parmigiano
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Adagiare il risotto nel piatto di portata, e decorarlocon salsiccia, e ciuffetti di Casatella fresca