I libri son viaggi e, come diceva Umberto Eco, chi non legge vive una vita sola. Leggere è vivere tante vite, una dopo l’altra.“T’insegnerò la notte” è il nuovo romanzo di Caterina Ceccuti, giornalista e scrittrice fiorentina dalla penna “felice”. Ceccuti ha all’attivo altri tre libri ma “T’insegnerò la notte” è una storia diversa per questa scrittrice che sa  esplorare l’animo umano. Già vincitrice del Fiorino d’oro per la narrativa nella XXXIII edizione del Premio Firenze,  Caterina ha l’esigenza di raccontare storie, di mettere nero su bianco i sentimenti, le pulsioni, la capacità di grandezza dell’uomo. 
Per scrivere “bisogna avere coraggio”, raccontare una storia richiede forza di affrontare i demoni  e gli angeli che vivono in ognuno di noi.

Questa foto del Duomo di Firenze con la Cupola del Brunelleschi e il Campanile di Giotto la potete scattare, come ho fatto io, da tante terrazze fiorentine. bar e hotel del centro storico hanno questa vista!

“T’insegnerò la notte”

“T’insegnerò la notte” è una storia intensa che pagina dopo pagina porta il lettore nelle vite di due amici Cris e Graziano per arrivare a vedere oltre il vestito di carne e sangue di cui siamo fatti. Un romanzo con aspetti di forte impatto socio-psicologico che parte dalla normalità di una vita qualunque per arrivare a dimostrarne tutta l’intrinseca bellezza in quella che la società registra come imperfezione.

Un romanzo nei luoghi che l’autrice ben conosce, il quadrilatero romano di Firenze, dove i protagonisti si muovono nel mondo del giornalismo. Il romanzo fotografa due uomini nel mezzo del cammin della loro vita là dove gli ultimi strascichi di un’adolescenza tirata a lungo si scontra con l’età adulta e la presa di coscienza di ciò che si è.

“Un cadavere muto”

Tra Cris, Graziano e Alessandra c’è la morta, il fantasma che compare per togliere a Cris tutte le sue rigide certezze, le convinzioni, le rassicuranti abitudini. La scrittura lineare, semplice ma colta allo stesso tempo, spinge il lettore ad anelare la lettura del capitolo successivo. Una lettura dove, la trascrizione di brevi e significativi  attimi musicali, diventano  la colonna sonora del libro  mentre  la luce brillante del giorno e il grigiore della morte ne colorano il racconto.

Tra gli altri, il libro di Caterina Ceccuti ha ottenuto il plauso del noto scrittore Pietro Spirito: «Accettare ciò che siamo davvero può essere un viaggio doloroso e pericoloso dentro noi stessi -è il commento di Spirito-. Lasciare il fantasma di ciò che siamo stati o credevamo di essere per approdare a un’identità più autentica e profonda, è un passaggio di rinascita che impegna anima e corpo. Caterina Ceccuti ci accompagna in questo percorso con un romanzo sorprendente, appassionato, dove la sua consolidata e apprezzata vena magica e surreale si innerva a perfezione in un realismo che parla di noi e dei nostri giorni, e che fotografa le nostre mutevoli identità in una società che non fa sconti, ma che ci dà sempre l’opportunità di essere ciò che davvero siamo. L’autrice affronta il tema dell’omosessualità con grazia, e allo stesso tempo con una spietata capacità di rappresentazione difficili da trovare nei nuovi narratori italiani. Con una scrittura vitale, ricca di tonalità e colori, accompagna il lettore in quello che definirei un thriller psicologico, senza però rinunciare anche al sorriso».

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