#iomangioeviaggioitaliano – Un’ antica ricetta rivisitata dallo chef Filippo Cogliandro è quello che vi proproniamo oggi. Ci ha ospitato nella cucina di casa sua. Una chiacchierata ai fornelli tra le preoccupazioni per la crisi post-Coronavirus e l’ottimismo di chi crede nello Stato. E, tra una risposta e l’altra, lo chef reggino ci ha regalato una gustosa ricetta partendo da quelle che sono “le cose di casa” che si trovano nel frigorifero e con quello che normalmente buttiamo.

E non chiamatelo piatto povero…….in tempi dello “stare a casa” lo chef Filippo Cogliandro propone una antica ricetta della cucina popolare calabrese, dove, l’ utilizzo degli scarti delle foglie verdi della cipolla sono associate all’olio ottobratico, al Caciocavallo di Ciminà e alle uova, ricavandone un  magnifico piatto che non ha niente da invidiare ai piatti.

Frittata con le foglie della Cipolla

  • 8 uova
  • folgie verdi di 2 cipolle
  • qb Olio extravergine Ottobratico (presidio Slow Food)
  • 50 grammi di burro
  • 6 foglie foglie di basilico
  • 200 grammi Caciocavallo di Ciminà (presidio Slow Food)
  • qb sale e pepe
  1. Separate le foglie dalla cipolla, lavatele, asciugatele e tagliatele a rondelle sottili.

  2. In una padella fate sciogliere il burro, unite le foglie della cipolla e lasciatele appassire per qualche minuto.

  3. Aggiungete mezzo bicchiere di acqua, mettete un coperchio e lasciate stufare a fuoco basso fino al completo assorbimento dell’acqua (circa 15 minuti).

  4. Nel frattempo rompete le uova in una ciotola, aggiungete il formaggio, il latte, il sale, il basilico e il pepe macinato e sbattete bene per amalgamare tutti gli ingredienti.

  5. Ravvivate il fuoco sotto la padella e aggiungete alle foglie di cipolla il composto di uova.

  6. Lasciate cuocete la frittata per 2-3 minuti a fuoco medio e poi rimettete il coperchio per far si che la frittata si cucini uniformemente anche al suo interno.

  7. Quando i bordi della frittata iniziano a prendere un colore dorato, giratela aiutandovi con il coperchio e lasciatela cuocere anche da quest’altro lato. Servitela caldissima.

crediti ph stefano mileto