Forse non avete mai fatto una degustazione comparativa di grappa, ma da bravi italiani sapete di cosa si tratta. E del Pisco potreste dire lo stesso? Probabilmente no. Ecco che una cena con entrambi calza a pennello per raccontare qualcosa di due astri dell’universo spirits.

Firenze, Osteria di Giovanni, 14 novembre 2019. Il freddo non è ancora padrone delle giornate autunnali quando Italia e Perù sorseggiano alla stessa tavola distillati dei rispettivi paesi con in comune l’uva.

Si, avete letto bene, l’uva non il vino, la grappa infatti nasce dalla distillazione del prodotto residuo della produzione di vino, la vinaccia (fermentata da vino rosso, non fermentata da vino bianco, semi-fermentata da vinificazioni particolari). Il pisco invece nasce dalla distillazione dell’uva. La differenza? Al naso e in bocca inconfondibile, ma questo ve lo raccontiamo tra poco.

Grappa e Pisco: incontro e sorellanza

A rappresentare le due realtà spiritose da una parte l’Anag (Assaggiatori grappa e acquaviti) con Distilleria Deta , dall’altra Las Damas Del Pisco. Las Damas Del Pisco ovvero le produttrici peruviane che portano avanti questa tradizione (la cui paternità è attualmente contesa col Cile, ma questa è un’altra storia).

Pisco: perchè distillare direttamente l’uva anzichè farne vino

Parlare di Pisco vuol dire toccare la storia antica del Perù, essendo legato agli Inca, tanto che l’etimologia del nome è riconducibile alla parola Piskus, un’anfora di terracotta utilizzata dagli Inca per il trasporto di alimenti.
Perchè distillare direttamente l’uva anzichè farne vino e utilizzare poi i suoi residui come i cugini italiani? Bè, qui c’è lo zampino del dominio spagnolo. Visto il pericolo della concorrenza enologica peruviana per via dei frutti eccezionali che il terroir regalava naturalmente, proibì la produzione di vino. Cosa fare dunque di tutte quelle vigne piantate e coltivate con tanta cura? Un distillato! Ecco che l’eco della tradizione porta alla luce uno spirit sottile ed elegante, ancora oggi prodotto in modo artigianale da centinaia di donne (circa 500) che nei periodi bellici con gli uomini al fronte, si rimboccavano le maniche prendendo in mano il lavoro nelle campagne.

Grappa e Pisco: incontro e sorellanza  bottiglia di pisco e bicchieri di pisco

Tre le tipologie di Pisco

Le tre tipologie di Pisco peruviano riconosciute dalla D.O. (Denominazione d’Origine. Pisco Puro da monovitigno, Pisco Acholado blend di più varietà, Pisco Mosto Verde da fermentazione interrotta). Possono essere prodotte solo da uva Pisqueras (Quebranta, Mollar, Albilla, Torontel, Negra Criolla, Uvina, Moscatel, Italia) proveniente da cinque aree perlopiù costiere del sud del paese (Lima, Ica, Arequipa, Moquegua, Tacna).

Una cena gemellaggio

Dopo aver inquadrato un minimo il distillato peruviano, arriva il momento di tuffarsi nei sei prodotti protagonisti della cena-gemellaggio. Pisco Puro da uva Moscatel di 1901, Pisco Puro da uva Italia di Velazquez, Pisco Mosto Verde di Grimaldi, Grappa Toscana giovane, Grappa giovane da Chianti Classico e Grappa da Brunello Riserva firmate Distilleria Deta.

Grappa e Pisco: incontro e sorellanza foto di gruppo

Perchè bere una o perchè bere l’altro? Quando un prodotto è fatto con criterio e qualità vale la pena farsi attraversare da ogni singolo grado alcolico che compone i suoi 40% e oltre. Appassionante è degustarne almeno due contemporaneamente, osservarli, avvicinarli al naso e lasciare che avvolgano le papille a piccoli sorsi. Poi ripetere il gesto dopo qualche minuto aspettando il cenno di metamorfosi che l’ossigeno regala sempre. Passare dalla freschezza floreale del pisco puro agli aromi del miele della grappa riserva, tornare alla pungenza della grappa giovane, e cercare profumi fruttati nel pisco mosto verde, è inebriante.

Bere pisco e poi grappa è un po’ come lasciarsi accarezzare le mani prima dalla delicata sensazione di un guanto di seta, poi dall’avvolgenza di un guanto di velluto. Insomma un gran bella sorellanza (al femminile in onore de Las Damas del Pisco) quella nata a Firenze presso l’Osteria di Giovanni il 14 novembre 2019 tra due ‘opere’ umane capaci di emozionare in un modo tutto loro. Ora che lo sapete, che fate non provate?