Amiata: La montagna perfetta. Dalla pera Picciola all’oliva seggianese
Amiata, lo scrigno della Toscana. Un montagna con un passato “da vulcano” con un suolo ricco di preziosi minerali. Poco frequentata fino a qualche anno fa, l’Amiata è una bella montagna, un luogo ricco di storia, di paesi incantevoli e di tipicità uniche. Dall’oliva seggianese alla pera picciola solo per citare due prodotti che mi hanno particolarmente colpito
L’Amiata in autunno è ancor apiù bella. I boschi si caricano di colori intensi, l’aria si arricchisce di profumi intensi del bosco e i tramonti diventano nostalgicamente romantici. Castagne, funghi, olio e tante specialità che sono storia della manualità, del lavoro di un tempo che qui sembra essersi ben integrato con l’oggi.
Non ha lasciato spazio al disboscamento l’Amiata ma ha dato forza al suo prodotto, curandolo senz amai abbandonarlo anche quando la montagna era droppo difficile da vivere.
Se non siete mai stati sull’Amiata dovreste organizzarvi per andarci per godere dei suoi meravigliosi paesaggi e del ritmo, lento. Un territorio un po’ fuori dalle rotte classiche della Toscana dove però sono nate aziende di grande successo a livello nazionale e non solo.
Gente laboriosa, con i piedi per terra e la maestria di chi sa prendersi cura delle proprie idee con pazienza e lungimiranza.
Eventi d’autunno
Il primo appuntamento dell’autunno amiatino tiguarda sempre l’olio. L’olivo qui ha trovato un ambiente adatto regalando anche una cultivar autoctona l’Olivastra Seggianese. A questo proposito il Comune di Seggiano attraverso la Fondazione “Le Radici di Seggiano” durante l’intera stagione autunnale, organizza percorsi di visite guidate al Museo dell’Olio Diffuso di Seggiano e degustazioni di oli di Olivastra Seggianese con metodo panel test.
Non manca il vino: qui il Sangiovese si arricchisce di mineralità regalando vini sapidi, dai profuni e dai sapori inaspettati ma eleganti. Vini con “qualcosa di più” dei volcanic wines oggi di moda, che vi invito ad assaggiare.
Olio, castagne e funghi dell’Amiata
La castagna diventa protagonista in ottobre nel Borgo Medievale di Abbadia San salvatore dove la “festa d’Autunno” porta in campo tutte le declinazioni del frutto che ha sfamato intere generazioni. L’atmosfera medievale è d’obbligo ed è sempre piacevole, tra profumo di castagne e vino buono. Anche Arcidosso festeggia la castagna. Nei giorni della festa si aprono le cantine nel centro storico mentre un ricco programma di spettacoli e concerti anima le vie del paese dove si svolgono originali mercatini dell’artigianato e antiquariato.
Nel comune di Santa Fiora a Bagnolo si parla invece dell’altro prodotto principe, il fungo amiatino con mostre e convegni micologici ma anche passeggiate alla ricerca di funghi e degustazione del Fungo Porcino dell’Amiata cucinato dalle mani esperte dei cuochi della sagra.
Tanti gli eventi in ogni località a dimostrazioen della vitalità di questa montagna.
Pera Picciola
La pera picciola l’ho scoperta dopo aver mangiato una superba polenta e funghi sull’Amiata nel grande spiazzo da cui si imbocca la strada che conduce alla vetta del Monte con la sua croce imponente. Il proprietario ci ha offerto un finale liquoroso, un bicchierino di liquore alla pera picciola. Un frutto resistente che cresce su un albero alto e robusto. Una pera tipica dell’Amiata, una grana fitta, dura non adatta da mangiare cruda ma ottima per essere cotta. Un tempo veniva messa anche come accompagnamento degli arrosti. Ottima anche sciroppata con l’aggiunta di vainiglia e, come già detto, perfetta per fare il liquore alla Pera Picciola. Si trova nominata nelle ricette di zona nel primo ‘900 ma in realtà il suo uso è ancora più antico nel tempo.
Roberta Capanni
[…] sull’Amiata è sempre un’esperienza energeticamente piena e Seggiano e Monte Giovi, dove ci siamo ritrovati, […]