E’ in Galizia il miglior polpo della España. Specie se degustato fra le mille voci della “tarde” quando il vento che s’infila nei vicoli portando con se il grido dei gabbiani. Siamo A Coruna (LEGGI) dove assaggiare polpo è esperienza da enogastronomo autentico.
Se girate in rete troverete molte informazioni sul polpo alla gallega, ovvero il polbo à feira come si dice nella sua lingua madre, il galiziano. 
Viene liquidato con tre parole e definito, molto semplicisticamente, il piatto tipico di questa zona della Spagna.

Polpo-

Polpo alla gallega. L’identità della Galizia

Il polpo alla gallega è l’anima di questa terra. Se leggete poche righe come sopra potete andare oltre. Siete sicuramente al cospetto di un nozionista o di un copiaincollatore che ha in wikipedia la sua bibbia e che neanche ha una benché minima idea di cosa sia la Galizia.
E’ vero che semplificando (parecchio!) si può dire che la Galizia è una regione della Spagna, ma sarebbe solo un’ erudizione di geografia da quinta elementare. Un po’ come affermare, ad esempio, che la pizza è il piatto tipico di una regione italiana che si chiama Campania. Suona male vero? Sì perché Napoli vive di luce propria e nessuno osa discuterla, nemmeno a tavola.

gabbiani in fila a riposare sui frangifllutti della spiaggia di Coruna
Gabbiani sulla spiaggia del Riazor

Galizia: la Spagna che sa di nord

Bene, i galiziani sono altrettanto orgogliosi della loro storia e cultura così poco spagnola…e ne hanno ben donde. La Galizia è unica e non ha niente di Spagna se non la comune nazionalità. Tanto verde e vento, colline, fiumi, torrenti, nuvole spesso basse sull’orizzonte e l’oceano lì a bagnare in un rito propiziatorio non solo i pellegrini che hanno finito il cammino di Santiago e bruciano le loro vesti a Finisterrae, ma anche tutti coloro che osano sfidare le onde magari nella spiaggia cittadina del Riazor del capoluogo La Coruna.

Un tramonto incredibile nelle sue sfumature del rosso sull'oceano a La Coruna
Tramonto sulla baia

Dove il sole non tramonta (quasi) mai

Ed è a La Coruna (A Coruna in galiziano) cittadina di vento, nuvole e colline dove d’estate la temperatura  mai torrida e la luce alta fino a tarda sera permette di vivere la spiaggia di città fino al tramonto delle 22.30 dove si può provare e poi raccontare il vero polpo! Dopo questo insolito tramonto offerto da uno scherzo dell’orologio imposto ai tempi del Franchismo (la Spagna che aveva lo stesso fuso di Grewnich così come Inghilterra e Portogallo si adeguò per simpatia all’orario dei signori d’Europa dell’epoca Hitler e Mussolini) si sciama nella città vecchia, stretta fra vicoli di ciottoli ed eleganti palazzi liberty fra spiaggia e porto scegliendo fra le proposte dei locali (osterie, snack bar, ristoranti) che offrono mille varietà di tapas, soprattutto di mariscos che hanno il pezzo forte del menù in sua maestà: il polpo.

caratteristico vicolo della città vecchia de la Coruna
A spasso per i vicoli della città vecchia di A Coruna in cerca del miglior polpo

Il segreto nella cottura

Il polpo, quello dell’oceano, grosso e carnoso è l’esempio perfetto di come un piatto semplice si faccia re.
 Il segreto è nella cottura attenta dove è fondamentale toglierlo dal bollore almeno tre volte per evitare che la pelle si stacchi. Servono circa 50 minuti per un polpo di medie dimensioni e poi, tagliato a pezzetti viene servito con un emulsione di extra vergine d’oliva, sale, paprika dolce e peperoncino in un tipico piatto di legno, accompagnato con pane casalingo integrale.Degustato fra le mille voci della “tarde”e il vento che s’infila nei vicoli portando con se il grido dei gabbiani e l’odore intenso dell’oceano nella “cittadela veia” è esperienza da enogastronomo vero.

Un grane polpo dentro il pentolone di rame dove i locali nei vicoli de La Coruna aspettano i viaggiatori
Il polpo nel suo pentolone occhieggia dal pentolone

Riazor alle spalle e polpo nel piatto

L’emozione che trasmette vederlo lì a sbollettare nel suo pentolone alto e vissuto e il farselo servire con una bella cana di cerveza (birra alla spina) fresca e leggera è da vivere solo con il golfo del Riazor alle spalle e il tramonto delle 22.30 che incombre e reclama la sua attenzione. Noi ne abbiamo provati due. Uno dal taglio più modaiolo e turistico e uno più autentico. I prezzi si equivalgono, una razion (piccolo piatto a metà strada fra tapas e porzione) costa 8,50.

un bel piatto di polpo alla Gallega
Il nostro polpo alla Gallega
la degustazione comparata

Il primo polpo lo abbiamo assaggiato in uno dei locali in, quelli di design e camerieri da sfilata pieni e brulicanti di bella gioventù; mentre per il secondo abbiamo cercato la bottega-bettola. Mattonelle ai muri, vecchi tavoli sbucciati e marito e moglie di mezz’età che ti servono direttamente dal pentolone anche l’assaggio della zuppa di mariscos. Il primo polpo, come il locale voleva piacere ad ogni costo. Colore anemico, cottura non perfetta; servito su letto di patate e gusto delicato dove la paprika dolce batte nettamente il peperoncino. Perfetto per turisti ignari.
Mentre il secondo è il vero, autentico. Cotto alla perfezione e dal gusto deciso e caratteriale, proprio come la Galizia e il galiziani. Nel piatto il colore vivace è lì a dire che il peperocino e la paprika hanno avvolto e coinvolto le carni del polpo, lentamente, come si deve e il primo si fa sentire, deciso. Terra atipica la Galizia dove il verde è intenso, la costa fatta a fiordi che qui si chiamano rias e le onde schiaffeggiano di salmastro degli stessi schiaffi che meriterebbe chi fa presto a parlare di polpo alla Galiziana