Grano saraceno uguale tanta confusione. Il nome inganna perché il grano saraceno, detto anche grano nero, in realtà non è un cereale. E’ una pianta erbacea della famiglia delle graminacee.
Una pianta perenne della famiglia delle poligonacee precisamente. Guardando il nome scientifico si capisce l’errore a cui molte persone incorrono. Polygonum fagopyrum, questo il nome, deriva dal latino fagus cioè faggio e dal greco Piròs cioè frumento. Il grano saraceno ha i semi simili per forma a quelli del faggio che se macinati producono una specie di “farina” simile a quella del frumento.
Arrivato dal Mar nero
Le sue origini sono antiche ma in Italia è arrivato attraverso il Mar Nero solo nel XV secolo. pesto è diventato, con il tempo, un ingrediente principale di molte ricette tipiche come per esempio i famosi pizzocheri della Valtellina e la polenta taragna.
Il grano saraceno si coltiva in primavera ed estate perché non sopporta il freddo e la carenza d’acqua e si raccoglie quando i semi assumono una colorazione scura. Non ha bisogno di tante concimazioni e contiene minerali (fosforo, magnesio, zinco, manganese, calcio e ferro), e vitamine del gruppo B e anche la vitamina E.
Ottimo per chi è intollerante al glutine
Indicato per chi è intollerante al glutine, la farina prodotta con i suoi semi ben si presta a tutti i tipi di preparazioni anche se meno elastica della farina ( appunto per la mancanza di glutine).ha comunque un alto potere nutritivo perché contiene gli otto aminoacidi essenziali cioè quelli che il nostro organismo non può sintetizzare e quindi deve procurarsi con il cibo.
E visto che io adoro la Valtellina ecco una ricetta che arriva direttamente dall’accademia del pizzochero:
Ingredienti (dosi per 4 persone)
- 400 g di farina di grano saraceno
- 100 g di farina bianca
- 200 g di burro
- 250 g di formaggio Valtellina Casera dop (den.ne di origine protetta)
- 150 g di formaggio in grana da grattugia
- 200 g di verze
- 250 g di patate
- uno spicchio di aglio, pepe
Preparazione:
- Mescolare le due farine, impastarle con acqua e lavorare per circa 5 minuti.
- tirare la sfoglia Con il mattarello ottenendo uno spessore di 2-3 millimetri
- ricavare delle fasce di 7-8 centimetri.
- Sovrapporre le fasce e tagliarle nel senso della larghezza, ottenendo delle tagliatelle larghe circa 5 millimetri.
- Cuocere le verdure in acqua salata, le verze a piccoli pezzi e le patate a tocchetti,
- unire i pizzoccheri dopo 5 minuti
- Dopo 10 minuti raccogliere i pizzocheri con la schiumarola
- versarne una parte in una teglia ben calda,
- cospargere con formaggio di grana grattugiato e Valtellina Casera dop a scaglie, proseguire alternando pizzoccheri e formaggio.
- Friggere il burro con l’aglio lasciandolo colorire per bene, prima di versarlo sui pizzoccheri.
- Senza mescolare servire i pizzocheri bollenti con una spruzzata di pepe.