Touring e la mela. Entrare dentro le storie di personaggi che hanno saputo dare alto valore di crescita intellettuale, è uno dei viaggi più belli che la curiosità possa donare. Tutti noi usiamo il computer, sappiamo chi è Steve Jobs, e ricordiamo la sua frase storica “siate affamati”, ma come ci si arriva a lui e al legame con Alan Turing? E cosa lega, la mela,  Jobs e Turing?

Alan Turing e la mela, avo di Steve Jobs

Touring e la mela. Alan Turing nacque a Londra nel 1912  divenendo uno dei migliori matematici e crittografi della storia.  Fu il primo ad aver applicato il concetto di algoritmo ai computer digitali. Grazie alla sua ricerca nelle relazioni tra macchine e natura, ha creato il campo dell’intelligenza artificiale. Possiamo definirlo il precursore dell’invenzione dei computer e dell’ innovazione che siamo abituati a conoscere.

Touring e la mela

Touring e la mela. Un somaro con la fissa per la matematica

Touring e la mela a cui era legato il suo destino. Turing era interessato soltanto alla matematica e alla scienza. Iniziò la sua carriera di matematico presso il King’s College alla Cambridge University nel 1931. A scuola non aveva un gran successo. La sua tendenza era approfondire esclusivamente cose che lo interessassero sul serio, senza usare a fondo un buon metodo di studio.

L’amicizia decisiva con Christopher Morcom

Fu grazie alla vera amicizia che instaurò con Christopher Morcom, giovane apparentemente molto più promettente negli studi, che iniziò  la carriera universitaria. Fu spronato a credere fortemente nelle sue possibilità e capacità dall’amico che, purtroppo, morì di tubercolosi due anni dopo il loro incontro.
Ma il segno che lasciò sull’animo dell’amico fu profondo e significativo, inducendolo a trovare in sé la determinazione necessaria per continuare gli studi. Turing si trasferì alla Princeton e iniziò ad esplorare quella che poi verrà definita come la “Macchina di Turing“. Può essere spiegata come un primitivo “prototipo” del moderno computer.
L’intuizione geniale di Turing fu quella di “spezzare” l’istruzione da fornire alla macchina in una serie di altre semplici istruzioni. Questo nella convinzione che si potesse sviluppare un algoritmo per ogni problema. Un processo molto similare da quello affrontato dai programmatori odierni.

L’enigma che decodificava i tedeschi

Turing, durante la seconda guerra mondiale, mise le sue conoscenze matematiche al servizio del Dipartimento di comunicazione inglese. Questo per cercare di decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche. Un compito arduo se pensiamo che i tedeschi avevano inventato “enigma”, che nel momento di comunicare generava un codice che mutava costantemente.
Turing e i suoi compagni produssero “colossus” che decifrava in modo veloce ed efficiente i codici tedeschi, portando il progresso a fare un passo in avanti verso la creazione del computer digitale.

il nonno del computer

Finita la guerra si concentrò a studiare i comportamenti relazionali tra computer e natura. Nel 1969 rese pubbliche le sue ricerche riguardo la concreta possibilità che si potessero creare macchine capaci di simulare i processi del cervello umano.
Era nato il concetto di ” intelligenza artificiale“. 

un genio perseguitato

Touring e la mela. La sua vita personale fu molto travagliata per la sua omosessualità. Turing venne  processato. L’omosessualità era perseguita penalmente. Si poteva scegliere tra  la castrazione chimica con gli estrogeni e il carcere. Scelse la prima soluzione, ma dopo un anno di assunzione di estrogeni e la forte depressione conseguita non ce la fece più. Con il cambiamento subito anche fisicamente lo scienziato decise di iniettare del cianuro in una mela e rendere reale il maleficio di Biancaneve. Scappando dalla vita che lo aveva sfruttato, offeso e condannato con la morte. Un solo morso e il 7 giugno del 1954 a soli 42 anni Turing morì.

la mela fatale che porta dritti a steve jobs

Oggi Touring viene ricordato e celebrato tramite u n film a lui dedicato. Ma una storia accomuna Il matematico al nostro presente. Si è infatti fatto l’accostamento con Steve Jobs. L’ideazione del simbolo della Apple con la mela morsicata, potrebbe essere il personale tributo tra menti geniali.
Steve Jobs in verità non ha mai voluto rivelare il perché abbia scelto la mela morsicata come simbolo.