Nel 1861, appena proclamato il Regno d’Italia, i fiorentini accarezzano l’idea di diventare la nuova capitale dopo Torino. Questo avverrà nel 1865 grazie all’aiuto dei francesi. Da allora sono passati 150 anni. 150 anni da quando Firenze, per prepararsi ad essere una capitale degna di un regno importante come quello italiano, ha avuto un riassetto totale della città. Una nuova sembianza architettonica per una struttura urbana proiettata nel futuro.
Firenze capitale d’Italia. La città nuova
Grazie all’architetto Giuseppe Poggi, Firenze divenne moderna. Le strade, stradine, le piccole corti e gli angusti vicoli dovevano sparire. Essere abbattuti per fare largo a nuove vie più ariose. Il centro storico fu completamente sventrato.Il mercato vecchio, nel quale era stato confinato il ghetto ebraico con fatiscenti palazzi a sei piani contornati di botteghe e bancarelli, venne abbattuto per divenire la nuova piazza della Repubblica: quella che oggi conosciamo.
Una tazza di veleno per la città
Firenze Capitale d’Italia.I fiorentini erano divisi. Da una parte il fervore, l’eccitazione del nuovo che porta con se personaggi illustri da tutto il mondo, progresso e nuovo futuro. Dall’altra parte i conservatori che, a torto o ragione, avevano paura, come disse Bettino Ricasoli, che tutto potesse trasformarsi “in una tazza di veleno per la città” . Le trasformazioni socio-economiche di fine ottocento, con la nascita della nuova borghesia. Il periodo post rivoluzione industriale che nel mondo si era ormai diffusa, portarono Firenze a diventare la vera capitale del suo secondo Rinascimento.
Il nuovo rinascimento culturale
Firenze Capitale d’Italia. In città arrivarono i ricchi cittadini russi. Una folta comunità inglese e americana e l’aristocrazia di tutto il mondo. Ed era un gran bel mondo! Nacquero i primi giornali femministi italiani, le correnti pittoriche più innovative, una editoria molto elevata e culturalmente progressista.
il tramonto del sogno
Grazie a donne come Giorgina Croufourd, nata a Firenze da genitori inglesi, si apre a Firenze il mondo dell’emancipazione femminile. Donne scrittrici, donne che si incontrano in salotti letterari un tempo dominio prettamente maschile. Tutto questo durò solo cinque anni, con l’annessione del Lazio al Regno d’Italia, Roma divenne la nuova Capitale.
Ai fiorentini rimaneva una città da portare avanti nella sua espansione ormai avviata e pagare l’astronomico debito contratto per la sua rimessa a nuovo. Una delusione politica enorme, un disastro economico senza misura.
Ma si sa noi italiani, noi fiorentini in special modo siamo un Granducato cocciuto e orgoglioso. Rcco perché siamo riusciti ad andati avanti e siamo qua oggi a ricordare e celebrare a testa alta i 150 anni di chi ha voluto credere in un nuovo futuro. Sapendo bene che mai si accontenterà tutti. Che ci saranno critiche feroci e attacchi ingiustificati, ma sempre a testa alta. Allora celebriamo questi scorci di città che possiamo vedere nelle foto, i monumenti e vita sociale, gli abiti ottocenteschi fluttuanti in sella alla rivoluzionaria bicicletta, scorci dove i protagonisti sono i fiorentini e gli stranieri che amavano questa città… affinché la storia diventi un piacevole racconto ” familiare”, fatto di molti racconti a volte non conosciuti.
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