Arancino o Arancina? E’ universalmente risaputo come gli arancini stanno al primo gradino dell’abc gastronomico siciliano.
Sei siciliano se almeno una volta alla settimana ne mangi uno. Ogni giorno montagne di arancini vengono consumati caldi dai turisti che visitano la Sicilia e che si trovano davanti al dilemma di gustare un Arancino o un’Arancina.
Arancino o Arancina?
L’emblema della rosticceria siciliana sono loro, gli Arancini. Qui si assiste a una spaccatura tra il versante palermitano, che li da per scontate al femminile secondo il giusto diminutivo di arance, e l’evidenza dell’uso sul versante catanese che li vuole di genere maschile.
A Catania però si fa una distinzione in quanto sono maschi. Quelli con l’anima di carne, formaggio e ragù ed hanno “u pizzu” in testa. Cioè sono a punta, mentre le arancine sono quelle che celano solo burro e formaggio tenero e che di forma sono rotondette.
Arancini, scopriamo il ripieno
Così d’ora in avanti, per non fare distinzioni, chiameremo “arancini”, i discendenti di quelli, grandi come cocomeri, che i monaci friggevano e infornavano nelle grandiose cucine del Convento dei Benedettini di Catania.
E dunque siamo d’accordo che gli arancini sono quelle palle di riso grosse come arance. Da cui il nome. Con dentro un ripieno di carne trita al sugo di ragù con pezzetti di funghi, piselli, tocchetti di formaggio tenero. Sono ricavate da riso bollito legato con formaggio grattugiato, uova sbattute e un pizzico di zafferano.
Come si prepara l’arancino
Quando il riso è freddo, il rosticciere plasma nella mano sinistra metà arancino e con la destra riempie il cavo interno con una cucchiaiata di ragù e gli ingredienti che abbiamo detto prima. Poi copre il tutto con un’altra cucchiaiata di riso e, plasmandolo appena, fa assumere all’arancino la forma voluta. Quindi, dopo averlo prima passato nella farina, uovo sbattuto e pan grattato, lo friggerà nel grande padellone d’olio in cui dovranno galleggiare. Quando gli arancini ormai ben dorati e sgocciolati, saranno stati allineati nelle teglie, sono pronti per essere rifiniti in forno.
chi ha inventato gli arancini?
Ma chi fu a inventare gli arancini? Difficilmente potrà essere data una risposta certa a questa domanda. Come anche a quell’altra che riguarda la data in cui gli arancini abbandonarono le cucine dei conventi o delle case baronali. Dove erano utilizzati all’ora della merenda dalle ricche signore del tempo, per diventare una ghiottoneria popolare alla portata di tutte le borse.
Troviamo, infatti, già nella metà dell’Ottocento, gli arancini nelle colorate insegne delle osterie della ”Vucciria” di Palermo e alla Piscaria , il Mercato (al porto) di Catania.
il vero arancino? solo in sicilia
E comunque, al di là di chi li produce, gli arancini in Sicilia sono tutta un’altra cosa rispetto a quelli venduti in tutto il mondo. Solo qui sono pieni del sapore della Terra che li genera, non ci credete? Provare per credere!
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