Io avevo uno zio (e nel cuore è sempre lì), che, fra le altre sue attività, faceva l’attore. O meglio, avendo respirato teatro e cinema fin dall’infanzia ed essendo amico di personaggi dello spettacolo, ogni tanto faceva qualche apparizione in pellicola o sul palco.
Si chiamava Piero Nenciolini e i più se lo ricordano nel ruolo (di pochi minuti, ma fulminante) del grassone malato di cancro al bar della casa del popolo nel lungometraggio di esordio di Roberto Benigni, Berlinguer ti voglio bene.
La storia dello zio Pietro
Lo zio Piero aveva anche la passione e la mano per la pittura. Quando faceva l’artista si ribattezzava Nency O’Line. In casa mia, fin da piccolo, c’era una sua buona copia di un famoso Van Gogh, la Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles, olio su tela del 1888. Un giorno mi decido: devo andare a vedere l’originale.
Come altre volte, una rapida navigazione in internet mi propone un albergo molto interessante. L‘Hotel du Cloitre , che fa catapultare me e i miei familiari in un luogo magico nel cuore della Arles più antica e caratteristica. Si comincia bene.
Viaggio a Arles
E per iniziare la visita. Ancora meglio, appena arrivati in città, ci fiondiamo al Caffè del quadro, che oggi naturalmente si chiama Le Café Van Gogh. Per entrare nel dipinto e insieme interiorizzare il ricordo dello zio e della mia infanzia. Ma soprattutto per gustare l’ottimo aperitivo locale all’anice (la sua patria è Marsiglia, ma imperversa felicemente in tutta la Provenza, e non solo), il pastis.

Pochi giorni intensi ed Arles ce la divoriamo, insieme alle pietanze dei suoi ristorantini e delle sue trattorie. Un sol boccone davvero per il Foro, il Teatro romano, l’Anfiteatro, il Circo romano, le Terme di Costantino. E ancora la Basilica paleocristiana, il Convento di San Cesario, la Chiesa di Saint-Trophime, la Chiesa di San Giovanni di Moustiers, Piazza della Repubblica. proseguiamo coi Conventi dei Grands-Carmes e dei Domenicani, il Museo Réattu, lo Spazio Van Gogh etc…
Tour nei dintorni
Da lì, i dintorni. Arles è al centro di un reticolato di luoghi affascinanti e da non perdere. Non li raggiungiamo tutti per mancanza di tempo. Possiamo consigliare, per chi non c’è già stato, una visita ad Avignone con il suo mitico ponte di Saint-Bénezet. Quello della canzone per bambini Sur le pont d’Avignon, e il Palazzo dei Papi (http://www.palais-des-papes.com/fr). Del resto da mezzo greco quale sono, al pastis continuo a preferire l’ouzo. Ma non mi ascoltate, andate in Provenza e assaggiate!). Come pure un giro all’evocativa e magica città di Aigues-Mortes non senza un imperdibile tour fra le sue saline. O un tuffo nel mare di Saintes Maries de la Mer . o ancora, un’escursione nella romanità presso l’imponente ed elegante Ponte del Gard.
quel van gogh di zio piero
Grazie, zio Piero, per lo spunto. Dopo quel viaggio ho capito perché la copia di Van Gogh ti fosse venuta tanto bene. Tu eri bravo, ma Arles, la Provenza e la Camargue, anche dal punto di vista di un semplice caffè, sono degli originali troppo belli per sbagliare la pennellata. Capolavori già nella realtà.