La bellezza della vita è il cammino che ognuno di noi intraprende. Certe volte sbagliamo strada e il percorso si allunga. Poi quando la ritroviamo tutto procede e nessun ostacolo può metterci paura. Affrontare la strada attimo per attimo godendosi ogni momento con semplicità è la migliore medicina per il corpo e per l’anima. Ed è proprio da questa semplicità che vorrei partire per “raccontarvi” tre ricette medievali assaggiatein un pranzo organizzato a latere di uno dei Grandi Eventi organizzati dall’Associazione Zafferano Italiano a Fucecchio (FI)
ricette medievali
Ricette medievali per pranzo
Nel preparare un pranzo per far assaggiare piatti a base di zafferano, ci si imbatte in ricette medievali. Una spezia preziosa e prodigiosa che è anche un affascinante viaggio nel Medioevo.
Affidato alle cure della filiera corta GPL e del mercato contadino di Agripolis, il pranzo a cui ho partecipato è stato un momento di convivialità ma anche un percorso nella cucina medievale. Tutto merito di Alessandra Lucci del Podere del Leone che con il suo vino biologico ha accompagnato i piatti serviti.
tratto della medievale via Francigena tra le vigne
In Toscana il medioevo si tocca con mano in ogni dove e specialmente lungo la via francigena, il cui percorso passa proprio da qui. Ecco allora che la scelta di Alessandra ci ha fatto un immenso piacere. Ci ha stupito con sapori semplici ma indimenticabili. Alla fine dell’abbondante pranzo ci sentivamo tutti leggeri. Merito della semplice e genuina cucina medievale o del salutare zafferano?
Ed ecco le ricette:
Tredura, ricetta medievale
Fonti del XIII secolo ci dicono che sulle tavole dei fiorentini accanto ai piatti semplici, certe volte, specialmente nelle occasioni speciali come la festa del Santo Patrono, apparivano piatti un po’ più ricchi.
La prima ricetta medievale che proponiamo è la Tredura un piatto che le famiglie che detenevano il patronato di Santa Reparata (come Visdomini e Adirmari) per consuetudine offrissero al popolo questa zuppa.durante la festività. La ricetta viene da un ricettario veneziano ma probabilmente era presente in molte città con il nome di tredura o tridura.
zafferano
Cos’è la Tredura
La tredura (dal latino tritura pesto risultato del tritare) si fa con pane ammollato nell’acqua, lardo (oggi lo possiamo sostituire con della pancetta), porri, uova e zafferanoall’epoca aggiunto per il colore giallo, simbolo dell’oro, in segno di ricchezza e potere.
Frittata con gli erbi
La povera gente ha sempre messo nel proprio piatto tante verdure. Ai ricchi, ai potenti era riservata la carne con tutto il suo carico di potenza distruttiva e violenza. Le erbe di campo però hanno la prerogativa di essere un concentrato di salute e quindi una frittata di erbe forniva un buon apporto di vitamine, sali minerali e proteine. Dentro questa ricetta ci sono erbe che in pochi ormai conoscono ma che nei campi si trovano ancora, basta saperle riconoscere. Quindi il consiglio è di farsi un bel corso per il riconoscimento di erbe spontanee e andar per campi!
Frittata con gli erbi
La ricetta è presto detta: recuperate le erbe di campo.
tritate e aggiungete 2 uova a testa o anche di più. Salare. Per arricchirla ancor più di benefici per l’organismo, colorate con un po’ di zafferano.
Mischiate il tutto e ungete una terrina da forno con olio extra vergine di oliva. Versate il composto. Infornate e controllate la cottura con uno stecchino.
2 uova
100 erbe di campo
2 cucchiai olio extra vergine di oliva
lavare le erbe di campo
tagliarle più finemente possibile con il coltello
sbattere le uova
unire le erbe tagliate
aggiungere sale
aggiungere un poco di zafferano
Pane piperato o pane certosino
Testimonianze d’archivio del ricettario medievale del XII sec documentano l’importanza dei “panes melato set pepatos” quale tributo che l’Abbazia di Santa Trinita doveva al Monastero di Montecelso. Infatti le Abbazie dell’Italia centro-settentrionale possedevano abbondanti scorte di spezie usate a scopo medicinale. Questo pane dolce si otteneva senza l’aggiunta di lievito o di zucchero, né di sale. Solo una miscela di miglio, avena, farro con farina di grano, frutta secca e frutta candita. Per addolcirlo miele e uva passa. Il sapore era esaltato dalla miscela di spezie: cannella, pepe, zenzero.
Oggi lo possiamo fare facilmente anche andando un po’ “ a occhio”, utilizzando gli ingredienti soprascritti. Facendo delle prove si otterrà la miscela che più ci aggrada e il risultato sarà sicuramente eccezionale. Insomma le ricette medievali sono buone e salutari e tutte da provare.
[…] prezioso e una merce di scambio di alto valore. Ricette che ci giungono fin dal medioevo come il pan piperato o la tredura sarebbero ottime anche proposte […]
[…] A Scandicci è tornato Itinera il 5 giugno 2016 e ora, nel mezzo di questa estate, continua la sua offerta di serate diverse, fresche, divertenti e adatte a tutti. Sii arriverà fino alla Festa del Vin Novo del 5 novembre con questo percorso di eventi che porta alla riscoperta delle belle colline che guardano la piana. Un progetto che sta crescendo negli anni e che valorizza la campagna con tutte le sue produzioni arricchendole con attività culturali, passeggiate guidate, concerti, spettacoli teatrali, laboratori, incontri di astronomia, passeggiate guidate, percorsi in mountain bike, osservazione degli animali. E che Scandicci e le sue colline offrano davvero refrigerio e piacevole relax è un dato di fatto: come sabato scorso quando ci siam goduti il fresco serale allietati dalla musica di due band al Podere del Leone in Via dell’Arrigo. Menù semplice ma genuino servito dai grandi pentoloni da Alessandra Lucci, crostini, pappardelle, pesche al vino e naturalmente il famoso Pan Piperato ( o pane certosino) di Alessandra, ricetta che arriva dal nostro medioevo (qui trovate la ricetta!) […]
[…] erbe di campo, tante cipolle, zucche, cavoli e molto aglio! Spezie nostrane e dall’Oriente (LEGGI ricetta della tredura ), latte di mandorle, vino speziato e salse che affondavano le “radici” in quelle etrusche e […]
[…] Quelle spontanee mangerecce sono quelle che possiamo gustare nell’insalata oppure cotte. Si mangiano e fanno bene. Le erbe da cercare sono quelle che crescono in campagna, nelle zone dove c’è meno inquinamento e lontano da coltivazioni intensive, sono figlie del terreno più adatto al loro sviluppo. Una ricerca dell’Università di Pisa, per esempio, ha evidenziato che le erbe spontanee contengono uan carica si minerali e vitamine almeno dieci volte superiore alle stesse coltivate su un terreno addomesticato. Immaginatevi cosa possono contenere quelle che comprate nella grande distribuzione… (A questo link trovate un articolo con la ricetta della torta d’erbi) […]
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