È un altare il Sasso di Simone. Un magnifico altare naturale, che si impone alla vista sull’Appennino riminese. Si colloca nell’omonima riserva naturale che circonda questo  incredibile parallelepipedo calcareo. Siamo nel territorio aretino, sempre ricco di sorprese, esattamente nel comune di Sestino. 1204 metri l’altezza del monte. Accanto il fedele fratello minore del Simoncello, ai loro piedi il Montefeltro.

Sasso di Simone: l’arrampicata

Abitato fin dall’età del bronzo, il Sasso di Simone deve il suo nome all’eremita cinquecentesco Simone Genga, che qui si stabilì. Fu poi città-fortezza del Granducato di Toscana grazie a Cosimo I. 
Oggi è praticamente solo natura ed è possibile raggiungerlo a piedi. Al termine di una passeggiata tra boschi. Affascinanti calanchi e pascoli di mucche. Un percorso che anche all’ateo non può non apparire come un’ascesa se non a Dio verso una dimensione che risveglia le profondità spirituali.

Sasso di Simone, l’Adriatico davanti agli occhi

Quando ci troviamo su questo piccolo grande altopiano, il panorama conferma la sensazione di trovarsi in uno degli ombelichi del mondo. Tutte le valli e le montagne circostanti sono ai nostri piedi. Seguendo i suggerimenti di un cronista del ‘700, evidentemente ispirato dall’energia del luogo, possiamo come lui provare a vedere la costa dell’Adriatico da Venezia ad Ancona!

Sestino, fra Toscana, Marche ed Emilia Romagna

Ma, in questa estasi mistica che ci assale, non trascuriamo le fondamenta di tale meraviglia. Ovvero il piccolo e confortevole paese di Sestino  da dove parte la salita per il Sasso di Simone (e molti altri sentieri). 1500 anime e 500 metri circa di altitudine. Un glorioso passato romano (ma non solo) per questo centro che è il più orientale della Toscana, regione della quale fa parte dal 1520.

La sua storia è ben descritta dalle testimonianze del ricco Antiquarium adiacente alla bella Pieve medievale di San Pancrazio. La sua gastronomia si nutre (e ci nutre!) di maccheroni dolci con le noci, bagnaceto e, per chiudere, il bastrengo. Né mancano i tartufi!

il parco faunistico del ranco spinoso

Infine, a pochi chilometri da Sestino, non è possibile concludere la vacanza senza la visita guidata al Parco Faunistico del Ranco Spinoso . Dedicato al pilota elicotterista Vasco Lazzerini, originario di Sestino, caduto in Lucchesia mentre operava con l’elicottero allo spegnimento di un incendio. Aperto dal 25 aprile a tutto settembre. Daini, cervi e mufloni in libertà e scorci paesaggistici da brivido, per la gioia di grandi e piccini!

 

Volete leggere altri articoli di cammino? Chianti on the road