Il Vino Senza Alcol: è davvero la nuova Frontiera del gusto e del benessere? – A cura di Roberta Capanni — Ammettiamolo: di dubbi ne abbiamo tanti come di paure del nuovo codice della strada. Bere crea pericolo alla salute in ogni senso, è questo il messaggio che passa e in un paese come l’Italia, dove andare a cena senza bere un bicchiere di vino è praticamente togliersi metà del piacere, il problema si fa sentire.
Anche se le regole contro la guida con tasso alcolemico superiore alla norma c’erano già, in questo 2025, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, la percezione di “pericolo multe e ritiro patente” è aumentata.
Ma davvero gli italiani sono così indisciplinati?
Dati del 2022 forniti da Carabinieri e Polizia stradale (i quali rilevano complessivamente circa un terzo degli incidenti stradali con lesioni) risulta che in quell’anno su un totale di 56.284 incidenti con lesioni osservati, sono stati 4.979 quelli con almeno uno dei conducenti dei veicoli coinvolti in stato di ebbrezza e 1.676 quelli per i quali si è rilevato l’effetto di stupefacenti.
Il 8,8% e il 3,0% degli incidenti rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale nel complesso, è correlato quindi ad alcol e droga, proporzioni in diminuzione rispetto al 2021 per lo stato di ebbrezza alla guida e per la droga ( 9,7 % e3,2); le percentuali erano pari a 8,7 e 3,4 nel 2019 e a 9,2% e 3,5% nel 2020. (Dati dal portale del Ministero della Salute)
Le nuove regole
Con le nuove norme bisognerà contenersi prima di tutto perché le sanzioni sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per centottanta giorni, salvo che il veicolo appartenga a persona estranea all’illecito.
Se si ha un incidente in cui sia accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l), la patente di guida è sempre revocata. Sotto alcune tabelle e a questo link quelle del la gazzetta ufficiale della repubblica Italiana
Il vino senza alcol
Il vino senza alcol a mio avviso è una bevanda un po’ come il “latte vegetale”: lo chiamiamo latte ma non lo è. Qualcuno potrà dire che nel vino senza alcol l’uva c’è ma, diciamoci la verità, non è la stessa cosa.
Questa categoria di bevande però, un tempo relegata ai margini del mercato, sta conquistando sempre più spazio tra gli appassionati e i curiosi. Ma cosa rende il vino senza alcol un fenomeno da osservare con attenzione? E quali sono le sue potenzialità in termini di gusto e benessere?
La nascita di una rivoluzione delle abitudini?
Il vino senza alcol non è un succo d’uva. Ė un prodotto che nasce da un processo complesso, che richiede tecnologie avanzate. Si prende il vino tradizionale, si toglie il contenuto di alcol attraverso il riscaldamento a bassa pressione, si raccolgono così gli aromi del frutto che vengono restituiti al liquido una volta tolta la parte alcolica. In pratica per arrivare allo scopo di un contenuto alcolico inferiore allo 0,5% si usa la distillazione sottovuoto o l’osmosi inversa.
Perché scegliere il vino senza alcol?
C’è chi ha scritto che in questo modo c’è “inclusività” cioè anche chi non può bere vino potrà godersi un calice. C’è anche chi ha scritto che è più salutare e fa bene alla linea, e qui permettetemi dei dubbi, visto che è vero che togliendo l’alcol in 100 ml di vino dovrebbero rimanere si e no 15-18 calorie ma non neghiamo che per dare più vita, sapore e corpo i produttori non siano costretti ad aggiungere aromi, zuccheri, succhi di frutta e, per le bollicine, una bella dose di anidride carbonica. Ovviamente queste sostanze nella produzione di vino “classico” sono proibite.
Ovviamente come nel vino classico anche qui ci saranno produttori di vini senza alcol mediocri o di qualità
Il futuro del mercato e soluzioni
Un mercato destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni. I consumatori più giovani, sono sempre più orientati verso scelte consapevoli, stanno trainando questa rivoluzione che stiamo vivendo anche in Italia. Inoltre, molti ristoranti e locali stanno ampliando la loro offerta per includere opzioni senza alcol, dimostrando che questa tendenza non è solo una moda passeggera.
La rivista Gambero Rosso ha fatto una verticale con 30 vini tra cui alcuni italiani che vi consiglio di vedere.
Ma chi ama il vino cosa farà?
Le strategie sono due: o andare a cena e a turno decidere chi non berrà perché guidatore oppure bere quel mezzo bicchiere e poi portarsi a casa la bottiglia visti gli alti ricarichi praticati dai ristoratori.
Per quanto mi riguarda, come hanno fatto anche i miei colleghi dell‘ASET (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana), mi sono procurata un etilometro. Il vino senza alcol. Al momento non è di mio gusto.
Se vi va di assaggiare qui un link per acquistare
E voi, avete già provato un calice di vino senza alcol? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti o sui social usando l’hashtag #Guastarviaggiando