Certe notizie fanno piacere ed è bene riportarle. L’esempio serve e quello che la storia di Lorenzo Farina,  studente diciassettenne di Codogno, e Alice Praolini  di 24 di Bormio, è  un bell’esempio.

Dopo il Covid che ha costretto tutti a rinunciare alla socialità, i ragazzi hanno dato vita a incontri, riunioni, viaggi in comitiva, serate intense: Lorenzo e Alice invece hanno fatto scelte diverse. Hanno deciso di trascorrere i propri mesi estivi ad alta quota, in una malga in Val di Pejo, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio in Trentino.

7 giorni su 7 con 103 mucche

I due giovani hanno deciso di dedicare la loro estate, 7 giorni su 7, alle 103 mucche della Malga Pontevecchio a 1767 metri di altitudine. L’inizio di un percorso che sperano li aiuti a costruirsi un futuro a contatto con la natura. La loro giornata tipo probabilmente farebbe storcere il naso a molti: sveglia tra le 5 e le 6 del mattino per sottoporre le vacche alla prima mungitura. Poi via verso il pascolo lontano dalla malga dove trascorreranno tutto il giorno. Nel pomeriggio: seconda mungitura e pulizia degli animali.

“Non c’è possibilità di riposo. Le mucche vanno custodite ogni giorno. Devi adattarti ai loro bisogni e soprattutto impari a tarare la tua giornata ai ritmi della natura” spiega Alice, mentre la sua pecora di nome “Nana” le rimane sempre attaccata al fianco. “Lei l’ho portata con me quando mi sono trasferita in questa malga” racconta. “La sua mamma aveva partorito tre agnellini e lei non cresceva abbastanza perché i fratelli le ‘rubavano’ il latte. Quindi l’ho sostanzialmente adottata: fino a poche settimane fa beveva latte col biberon 5 volte al giorno. Ormai è diventato un animale domestico e mi segue dappertutto”.

Alla ricerca della pace interiore

Una vita diversa da quella di molti altri che però ad Alice sta insegnando molto: “Questa esperienza ti insegna la pace interiore, ti trasmette l’importanza di riconnettersi con la natura, con i suoi ritmi, con i rumori naturali. Il mio sogno è continuare a lavorare nelle malghe e magari aprirne una mia”.

Speranza condivisa da Lorenzo. Per lui, che frequenta l’Istituto agrario e da adolescente ha dovuto vivere in prima linea la furia del Covid nel comune diventato simbolo della prima feroce ondata pandemica, la vita in malga è però, oltre che una tappa di formazione, anche una sorta di rinascita: “Stare in qualche modo isolato dalla frenesia del mondo – spiega – è utile a disintossicarsi dallo stress accumulato. Ma l’aspetto più importante che mi fa consigliare ai miei coetanei un’esperienza in malga è il fatto che diventa una straordinaria occasione di problem solving. Quando sei in mezzo ai monti da solo con tanti animali, devi imparare a risolvere da solo i problemi quando capitano, impari a fare di tutto e a cavartela da solo”.

Alice con la sua pecora adottata “Nana”

Giovani ma con un bel bagaglio interiore

A Lorenzo la passione per malghe e allevamento è iniziata già prima dell’emergenza Covid. “Tre anni fa, ho convinto i miei genitori a trascorrere un’intera giornata e una notte in una malga dalle nostre parti. è stata una sensazione unica che mi ha fatto capire che una professione che preveda un rapporto stretto con animali e natura è probabilmente la mia strada. Mi piacerebbe proseguire anche dopo gli studi, magari partendo con un allevamento di oche, che ha costi di avvio produzione più contenuti”.

La tradizionale Desmalgada che riporta gli animali nei rifugi invernali

Per Alice e Lorenzo la conclusione simbolica della loro estate in malga è avvenutaquando sono scesi da Malga Pontevecchio fino a Cogolo di Peio per la tradizionale Desmalgada che riporta gli animali nei rifugi invernali. Un trionfo di musica e colori nel quale le mucche percorrono le vie del paese “agghindate” con campanacci e fiori, accompagnate dalla banda e dai costumi tradizionali. Un appuntamento simbolo per le genti di montagna, che si trasforma in una festa per l’intera comunità ed è capace di far comprendere ai turisti quanto sia profondo il legame tra uomo, animali e natura in alta montagna.

Con la Desmalgada di Pejo si è conclusa la Festa dell’Agricoltura iniziata lo scorso venerdì 17 settembre con molte diverse proposte: escursioni nel Parco Nazionale dello Stelvio, mercati contadini, laboratori wellness fitoterapici alla scoperta delle caratteristiche delle erbe montane, colazioni e aperitivi con prodotti del territorio e degustazioni dei tipici sapori di montagna.

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