I coccoli sono pasta fritta gustosa. Una ricetta semplice che sa di altri tempi ma che piace tanto anche oggi. A Firenze, dino a non molto tempo da, si mangiavano per la strada, oggi nei ristoranti e nelle osterie. Le friggitorie fino agli anni ’80 erano il punto di ristoro fiorentino per eccellenza.
I còccoli sono pasta fritta che cambia forma e nome secondo la zona di proveneniza. I Coccoli fiorentini sono tondi e e prendono il nome dalle “coccole” i drutti tipici del cipresso. Se la pasta viene schiacciata come si da a Prato o nel Mugello diventano ficattole che possono essere anche in versione dolce.
In Lunigiana diventano sgabei e panzanelle o panzerotti in alta Versilia
Le friggitorie: “santuari” del gusto
Dai coccoli alle ficattole (coccoli schiacciati), ai bomboloni caldi ripieni di crema e via dicendo. le friggitorie erano dei “santuari” del gusto a cui si andava in “pellegrinaggio” a tutte le ore del giorno. Alle quattro del pomeriggio c’erano i bomboloni, prima e dopo i coccoli e ogni altro bendiddio che si potesse friggere.
C’erano quelle famose e quelle meno ed erano meta dei giovani e dei meno giovani. Un cartoccio di coccoli e polenta fritta e ti riscaldavi mentre giravi per il centro città ancora a misura di abitante del luogo e non museo.
Oggi i coccoli non si mangiano nel famoso cartoccio di carta gialla messo a cono ma in piatti più o meno raffinati. Un coccolo, dello stracchino buono e cremoso e una fetta di prosciutto. Oggi si mangiano così e non costano più pochi centesimi.
Il coccolo è un’arte e il “coccolaio” il suo profeta.
Il coccolo è un’arte e il “coccolaio” il suo profeta. Oggi mangiare coccoli buoni non è facile. C’è chi li fa con la pasta per la pizza ma non è proprio corretto. C’è chi li fa più grandi e chi meno comunque siano sono una prelibatezza semplice. E allora noi ci siamo fatti i coccoli! Dove? In una meravigliosa azienda agricola che ci ha aperto le porte e di cui vi racconteremo presto soprattutto del vino strepitoso!
coccoli
pasta fritta della tradizione del cibo di strada
- padella per frittura
- 400 grammi farina 00 di buona qualità
- 40 grammi lievito di birra
- 30 grammi burro o strutto ma noi mettiamo olio di semi di girasole bio
- qb acqua
- qb sale
- qb olio per friggere di qualità eccelsa
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Sbriciolare il lievito in un bicchiere di acqua appena appena tiepida
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Mettere parte del la farina setacciata a fontana aggiungere un pizzico di sale e versare nel mezzo il lievito che avete sciolto nell'acqua. Aggiungete anche l'olio.
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iniziate ad impastare delicatamente, unendo altra acqua (poca) aggiungete la farina mancante impastate ricordando che l'impasto deve essere morbido.
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Per meglio lavorare l'impasto che sarà un po' appicicoso ungetevi le mani con dell'oliio extra vergine di oliva e lavorate dino a quando non avrete una pasta morbida. Formate una palla , copritela con una ciotola unta e lasciate riposare per un paio di ore.
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Una volta lievitatat la pasta fate delle palline di 2-3 centimetri e lasciatele riposare altri 20-30 minuti anche nel forno spento e non caldo va bene
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la parte difficile è la frittura. La temperatura dell'olio deve essere perdetta. troppo bassa non si cuoceranno, troppon alta si bruceranno. Devono avere un colore dorato.
mettete quindi l'olio a friggere in una bella padella capiente e aiutandovi con una schiumarola iniziate a friggere. Appena pronti sponverate di sale e servite i cococli su carta gialla caldi caldi