Ogliastra e Barbagia sono mete che consigliamo a tutti. Personalmente le ho vissute “molte volte” durante le mie visite in Sardegna, una delle regioni italiane che va vista “per forza”. Se tutta l’Italia è bella in ogni angolo la nostra isola è un mondo unico e non si è italiani se non la si è mai vista. Il nostro paese è variegato e ci regala panorami che spesso cerchiamo in altre parti del mondo. In realtà la bellezza qui è concentrata e la Sardegna non sfugge a questa regola.

L’ogliastra e la Barbagia trasmettono sensazioni intense. Vibrazioni antiche e potenti che all’occhio e ai sensi del viaggiatore attento non possono sfuggire:
Personalmente qui ho fatto “cose da turisti” ma anche esplorazioni personali, forse un tantino rischiose ma uniche. Panorama variegato, storia profonda, bella e meno bella ma comunque una parte della crescita del nostro paese.

La Sardegna e il suo pane: tra Ogliastra e Barbagia

Ho mangiato il formaggio nella “capanna” del pastore, ho camminato sulle rocce per raggiungere grotte e acque nascoste. Ho cercato sotto un sole accecante in mezzo ad un paese deserto qualcosa da bere alle due del pomeriggio. Ho incontrato solo una frettolosa signora vestita di nero e un cartello all’entrata di un paese con fori di proiettile arrugginiti. Ma erano altri tempi.
Nonostante questo, il ricordo è forte, indelebile, nelle immagini come nei profumi e nei sapori.
I colori del Golfo di Orosei identici a quelli maldiviani per esempio… ma questa è un’altra storia…

Tutti conoscono il pane carasau, il pane sottilissimo sottoposto a carasadura (tostatura) per farlo durare a lungo. Fatto con semola di grano duro rimacinata viene a cui si aggiunge acqua tiepida, sale e il lievito naturale.

Chi conosce il pistoccu, il  pintau o il l frattau?

Il pane pistoccu è una particolarità ogliastrina anche se si trova in latre parti della regione.Un pane secco che viene cotto in forme circolari o rettangolari Il procedimento tradizione prevede una doppia cottura.

Il Pane Pistoccu  cioè biscotto. Le sfoglie hanno uno spessore maggiore del carasau  e talvolta presentano tracce di mollica. Si usa anche nel brodo e come letto per le zuppe.

C’è quello di Villagrande (OG)  tondeggiante, del diametro di 34 cm circa.

Il Pistoccu di Lanusei (OG) rettangolare, quello di Muravera (CA più piccolo, una specie di  un crostino tostato di forma irregolare vagamente tondeggiante.

Il Pane Bistoccu di Montiferro (OR) che ha una forma ovoidale allungata,  una sfoglia spessa e con una leggera presenza di mollica ma croccante e friabile, ottimo da servire come bruschetta.

Il pintau, invece, è un pane decorativo. Lo si prepara per le feste, le celebrazioni. Forme lavoratissime, a foglie, fiori. “Sa canoedda de is isposus”è  sorta di ghirlanda, una vera opera d’arte che si faceva ( e oggi si è ripreso a fare) per i matrimoni.

Per tornare al più famoso carasau va ricordato il frattau ovvero pane carasau passato in acqua bollente, ricoperto (come se fosse una lasagna) da sugo di pomodoro e abbondante pecorino.

Il Pane Guttiau (in sardo logudorese: guttiau=gocciolato è un pane Carasau a cui, dopo la prima cottura,   si aggiunge olio extravergine di oliva sulla superficie del, dopo la prima cottura.  Dopo la seconda viene aggiunto il sale. Perfetto per gli aperitivi o tra gli antipasti con le olive e le verdure sottolio, i salumi e i formaggi locali.