I liquori di Semifonte tra antiche leggende e antichi saperi.
I liquori di Semifonte non esistono. Ci piaceva però unire le due cose perché è stata proprio Semifonte a condurci da Anna Mugnaini e Alberto Baldini.
Siamo nella campagna toscana, vicino Certaldo, in uno di quei posti dove la magia che arriva dalla storia intrisa di antiche leggende, è ancora palpabile.
Firenze fatti in là, che Semifonte diventa città”
L’antica città di Semifonte fu rasa al suolo dai fiorentini, in quattro anni di assedio tra il 1198 e 1202. Una città che era diventata troppo potente e con una posizione invidiabile. Volterra, Siena facilmente raggiungibili e la via Francigena vicina. L’assedio fu lungo e Firenze fu aiutata da Poggibonsi, Volterra, poi con un editto proibì qualsiasi nuova costruzione dove sorgeva la città.
Semifonte e i suoi echi
Solo alla fine del 1500 su deroga concessa da Ferdinando I dei Medici fu costruita una cappella che ancora oggi dall’alto guarda le colline le viti affondano le loro radici. La Cupola di San Michele Arcangelo a base ottagonale riproduce in scala 1:8 quella più famosa della Cattedrale di Firenze, Santa Maria del Fiore.
I liquori speciali di Anna, Alberto e Giovanni
Ciò che Semifonte ancora evoca ci ha fatto conoscere due persone straordinarie. Una giocosa voglia di cercare di non disperdere le tradizioni contadine patrimonio di tutti noi. Alle loro cene piene di gente di ogni ordine e grado, tra affettati toscani, cavolo nero e cacciagione cotta nel vivo fuoco del camino, abbiamo assaggiato uno dei loro liquori.
Un sapore particolarissimo che ci ha subito incuriosito. Qualcosa di antico e invitante. E tra un assaggio della meravigliosa cotognata al melograno di Anna e una storia del territorio abbiamo deciso di capire un po’ di più sui liquori casalinghi come quello alle foglie di pesco che abbia assaggiato.
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Roberta Capanni