Di Anna Damiani – Profumi intensi, persistenza, sono queste le due caratteristiche principali che mi hanno attratto nei vini Bulichella. La degustazione fatta qualche settimana fa mi ha sorpreso piacevolmente soprattutto perché ho ancora (come molti) un “blocco psicologico” verso i cosiddetti vini biologici.
Un errore imperdonabile specialmente verso aziende come Bulichella che producono biologico da sempre e sempre con risultati eccellenti. Lavorazione delle vigne manuale, rispetto della pianta negli interventi di potatura, concimazione organica, estrema pulizia in cantina e passione sono le caratteristiche che fanno del vino biologico Bulichella un signor vino.
L’azienda esprime la sua natura internazionale nella bellezza semplice e lineare delle strutture, nell’approccio cordiale ma non invasivo. Ad guidare la nostra degustazione Stefano Marcis, elegante dicitore che ci ha condotto nelle armonie dei vini Bulichella.
Dopo la visita alle cantine e all’esposizione che contiene la collezione dei vini del proprietario, Hideyuki Miyakawa (arrivato in Italia per le Olimpiadi del 1960 e poi rimasto per amore) ero sempre più curiosa di sentire questi vini nati da una storia fatta di amore e passione.

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Quest’azienda ha creduto nel biologico da sempre animata da un ideale che ha portato avanti nel tempo nonostante tutte le difficoltà che questa scelta comportava. Ecco allora che la mia curiosità verso questa produzione è cresciuta parola dopo parola. Un bel tagliere di prodotti a km zero e lottimo olio dell’azienda hanno accopagnato questo nostro viaggio nel “gusto Bulichella”.
Al primo sorso lAfrodite mi è parso fresco e persistente. Questo Igt Costa Toscana Rosato Syrah 100% mi ha sorpreso per la sua intensità e per il bel colore brillante. Al naso si percepiscono fragole e lampone e è sicuramente un vino che fa immaginare un sorseggio estivo davanti al mare azzurro.
Richiama un altro panorama, fatto di colline assolate, il Vermentino in purezza, Tuscanio Bianco, che ha una bella sapidità, i profumi tipici dell’uvaggio. Solare ed estivo, l’ho assaggiato sui formaggi abbinati alla nostra degustazione, trovando l’abbinamento perfetto.
I vini rossi (che per personale gusto preferisco sempre) mi hanno lasciato particolarmente stupita. Ognuno di loro ha un proprio carattere che permette ad ognuno di trovare l’abbinamento perfetto. Rubino, Tuscanio Rosso, Hide, Coldipietrerosse sono i rossi che l’azienda produce sempre partendo da lavorazioni perfette sia in vigna che in cantina.

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io sono quella a sinistra!

Il Tuscanio Rosso docg Suvereto Sangiovese è il vino base dell’azienda ed è anche quello che ho deciso di inserire nella carta dei vini del mio ristorante di prossima apertura. Perché? Perché parla della Toscana e soprattutto di questa parte costiera, dove il Sangiovese interpreta nel modo migliore il territorio.
Questo non vuol dire che io non abbia apprezzato il Rubino, vino dal colore brillante, tante note che ad ogni roteazione del bicchiere si rinnovano o il minerale Coldipietrerosse docg Suvereto con intense note di frutti rossi o Hide, principe di questa cantina, Syrah 100% con una bella etichetta disegnata in bianco e nero che racconta una storia.

Vini e ambiente che regala atmosfere rilassanti vanno di pari passo in questa azeinda che vale la pena di visitare non solo per degustarne i vini ma anche per soggiornare per qualche giorno lontano dalla confusione cittadina, immersi nel verde e sospinti da una leggera brezza che arriva dal mare.

Anna Damiani