Rosso peperoncino per la mostra intitolata Orti della Germinazione
Il racconto di una (consigliabile) giornata a Pietrasanta, fra l’arte di Giuseppe Carta e le idee sull’accoglienza culinaria di Filippo di Bartola.
Rosso peperoncino è il colore che risalta sullo sfondo bianco del Duomo di Pietrasanta, l’elegante cittadina toscana accoglie i grandi artisti con le loro grandi (anche fisicamente) opere.
Quello che state per leggere è il racconto dei sogni di due persone che si sono intrecciati: Giuseppe Carta, artista poliedrico, e Filippo di Bartola, vulcanico ristoratore.
L’attualissima cucina proposta da Filippo Di Bartola e la “piccante” arte di Giuseppe Carta, che con questa nuova esposizione ha fatto scattare l’interesse sul peperoncino diventato (per alcuni) un elemento “satanico”, si è unita per portare avanti un racconto fatto di passione e tensione creativa.
E se l’enorme peperoncino di Carta davanti a Eataly a Milano non provoca scontento, diverso è quello che accompagna questa mostra.
Orti della Germinazione è il titolo della mostra firmata dal grande critico Luca Beatrice mentre la cura dell’allestimento è dell’architetto Alberto Bartalini, lo stesso che ha disegnato Il Teatro del Silenzio a Lajatico dove, sopra il palcoscenico, troneggiava una melagrana di Carta.
Filippo di Bartola, attento imprenditore garante della vocazione turistica della città, ha scelto il suo nuovo locale per raccontare la poetica dell’artista con un piatto firmato dallo chef Lorenzo Barsotti.
“Anime provocanti, esperienza sensoriale” è arrivato sui nostri tavoli nei piatti decorati con ramage rosa dal gusto antico, per raccontarci una storia. Una storia fatta di sapori e consistenze diversi che si identificano, si intrecciano e ricordano l’orto: animelle con cipolle, peperoncini, peperoni, olive.
Ad accompagnare anime provocanti un cocktail firmato dal resident bartender Thomas Cecere con Campari, tintura di Chili, allungato di Lemonade, peperoncino rigorosamente fresco e olii essenziali di limone.
Noi lo abbiamo gustato ben ghiacciato e quel sapore dolce/amaro ha esaltato il vivace orto del piatto. Sullo sfondo la vetrata su strada del nuovo ristorante di Filippo, metropolitano, con un bel focus sull’area cocktail e senza menù. Come l’arte di Giuseppe Carta, imprevedibile nella sua classicità, Filippo Di Bartola crea spazio per la sua clientela vecchia e nuova, sicuramente, internazionale.
Tra le cose da non perdere di questa primavera cì sicuramente questa mostra che, se esaltata dalle proposte di Filippo di Bartola, non potrà lasciarvi indifferenti, anzi sono sicura che rimarrà nei vostri ricordi a lungo.
E Pietrasanta, come sempre, non si rivela mai banale e questa volta, piccante come un peperoncino.
La brigata di Filippo – Via Stagio Stagi, 22, 55045 Pietrasanta LU – 0584 70010