Il capodanno cinese a Firenze tra cucina e cultura orientale
Dalla parte della tradizione con l’Opera di Pechino e l’eccellenza.
Da qualche tempo a Firenze è iniziata “la battaglia della cucina cinese”. In occasione del Capodanno cinese che cade il 27 gennaio ci piace scandagliare questo fatto. Per noi la cucina cinese è parte integrante di una grande cultura che deve essere conosciuta visto che la globalizzazione ci ha portato a vivere a contatto con tanti popoli e culture. Il popolo cinese, con la sua millenaria cultura, può arricchire la nostra e viceversa. Un arricchimento che può avvenire anche in cucina ma senza stravolgimenti.
Insomma per noi la trippa deve rimanere tale e, se sei a Firenze, deve essere fatta alla fiorentina, mentre l’anatra tradizionale cinese non può essere riempita di ribollita!
Purtroppo per anni abbiamo confuso la cucina cinese con sapori deformati e locali arredati per come “noi” immaginavamo tutta la Cina! Invece la storia e la cultura del popolo cinese possono raccontarci altro e per questo abbiamo fin dall’inizio plaudito al merito di due giovani ristoratori cinesi di terza generazione che hanno dato vita al Fulin luxury chinese experience. Mangiare con la sicurezza dell’uso di materie prime sceltissime, di recupero e mantenimento delle tradizioni nel rispetto dei gusti occidentali e, soprattutto, imparare qualcosa sulla cultura cinese: Una mission che a Gustarviaggiando piace molto.
Dall’arte del te, al suono della musica dal vivo del guzheng (古箏), uno strumento della tradizione cinese, fino all’Opera di Pechino per festeggiare il capodanno cinese.
Un capodanno che in Cina si festeggia con rumorosi cortei che seguono un mostro dalla grande testa in “ricordo” della leggendaria storia del mostro Nian (年) che ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per saziarsi con esseri umani. Un mostro che aveva un punto debole: era molto sensibile ai rumori forti ed era terrorizzato dal colore rosso. Per questo il capodanno cinese è festeggiato con canti, balli e strepitii.
Al Fulin il capodanno cinese è l’occasione per fare cultura ancora una volta uno dei personaggi più importanti all’interno dell’opera di Pechino: qīngyī 青衣青衣 , donna modesta e gentile, che canta con un tono alto e indossa abiti semplici ma raffinati che offrirà un piccolo spaccato della cultura cinese. L’Opera Cinese, nata nel XVIII secolo, è tra le forme teatrali più conosciute al mondo per la ricchezza dei costumi, delle scenografie per l’accostamento di musica, dramma, pantomima, danza e canto.
Movimenti delicati, eleganti ma anche estremamente difficoltosi che richiedono una grande preparazione agli attori che salgono sulla scena. Una forma d’arte che fa parte di quel patrimonio culturale della Cina spesso poco conosciuto in Italia ma che “racconta” un intero popolo. L’Opera di Pechino, infatti, conta oltre 1400 opere su storia e folklore e anche sulla vita e la storia contemporanea.
Rosy Pergola