I Medici e la Firenze “all’americana”.
Tra falsi storici e aneddoti, tra il rissoso Messer Filippo e la “gabbia per grilli” incompiuta.
“Vo’ a Roma a far la su’ sorella, più grande si, ma non più bella” (Michelangelo Buonarroti all’incarico della Cupola della Basilica di San Pietro)
I Medici. Non sono mancate le polemiche sulla nuova fiction di Rai 1 intitolata “I Medici”, la fiction lo dice il nome stesso è chiaramente una finzione, una realtà a volte fantasticata di usi e costumi dei tempi, dove i personaggi che la storia reale ci trasmette sono bruttini e con le “stigmate” degli occhi a palla, e nella fantasiosa serie televisiva prendono corpo in attori bellissimi. Ma è sui “falsi storici” delle riprese che molti si sono adirati, perchè guardare i personaggi attraversare il Corridoio Vasariano nel 1430 circa, è praticamente impossibile visto che fu costruito nel 1565. Questo articolo non vuole giudicare o togliere qualche credibilità, lungi da me il pensarlo in quanto da persona positiva, voglio solo vedere il lato migliore della situazione, i riflettori di tutto il mondo sono concentrati sulla bellezza di Firenze, simbolo di nascita di tutte le arti conosciute.
Guardando la ricostruzione televisiva dell’immensa cupola del Brunelleschi, non ho potuto non ricordare una spiegazione stupenda che appresi qualche anno fa dal professor Gurrieri, e dal professor Di Pasquale, architetti e docenti universitari e profondi conoscitori di storia. Il “Cupolone” come lo chiamano i fiorentini, non solo è la più grande cupola in muratura mai costruita al mondo dal genio inventore della prospettiva, ma innovatore anche nella posatura delle tegole, che furono disposte seguendo una curvatura verso l’alto chiamata “ a corda Blanda” atta a costruire una cupola di rotazione, sostenuta da un’altra cupola di mattoni a spina di pesce, con l’effetto finale di due cupole una dentro l’altra, creando anche una doppia intercapedine a divenire precursore della nuova climatizzazione, in quanto assicurava il fresco durante le estati fiorentine torride, e il caldo nell’umido inverno.
Le fonti che ispirarono Brunelleschi ancora oggi sono materia di dibattiti tra studiosi, quella meno conosciuta e più misteriosa, vuole che il “genio” si sia affidato allo studio della cupola senza centine, del mausoleo di Soltaniyeh in Persia, costruito tra il 1302 e il 1312, usando la vasta conoscenza dell’architettura, della geometria e della matematica delle quali scienze il mondo arabo era maestro. La cupola fu ideata pensando ai futuri affreschi che l’avrebbero adornata (che vennero compiuti solo successivamente sotto Cosimo I nel 1572) e per questo furono edificati cunicoli e piccole finestre celate dietro porticine stagliate lungo un percorso “proibito sconosciuto”. Questo “percorso” ballatoio in marmo bianco con nove arcate, ideato da Baccio D’Agnolo, allora capomastro dell’Opera di Santa Maria del Fiore, e Giuliano da Sangallo, nel 1515, con il ballatoio ultimato solo sul lato della cupola rivolto verso via del Proconsolo, fu interrotto da molte avversità e perplessità alzate da Michelangelo, che in modo cruento denigrò il manufatto apostrofandolo come “una gabbia per grilli”, bocciando il progetto.
Il percorso non è visitabile al pubblico, ma si racconta che sia un’esperienza fantastica percorrerlo, potendo ammirare i graffiti cinquecenteschi e seicenteschi con le firme impresse nella calce dei soldati Lanzicanecchi, oltre a vedere una Firenze dall’alto fantastica. I Medici una fiction non un documentario.
Elena Tempestini