Dopo i classici “cenci” ecco le “Carnevamelle”. Il carnevale e il rogo delle vanità. “Viva, Viva il Carnevale tanto ogni scherzo vale!”
Siamo a Firenze, la Firenze medioevale, nel pieno fasto del Rinascimento. Lorenzo dei Medici sta donando alla città un grande splendore culturale. Il Carnevale è un momento di grande festa con particolare coinvolgimento popolare. La sua origine, molto antica e simbolica, era conosciuta come i Saturnali, le feste di Dionisio nell’antica Grecia.
L’antico Re dei Saturnali, era l’attore principale nel corteo che si snodava per le vie centrali della città. Una figura simbolica addobbata con paglia, erba e vari elementi coreografici, poi trasformato in carro di cartapesta. Un “trionfo” al quale partecipavano anche grandi artisti come il Vasari.
Carnevale, o Carnasciale?
La parola Carnevale o fasti Carnascialeschi, ha diverse origini e significati. “Carne a scialo” (Carnasciale) cioè consumata in grande abbondanza prima della quaresima. “Carne-levare” ad indicare che il periodo che precede la quaresima è momento in cui sparisce dalle tavole e dalle diete il consumo di carne e di derivati animali. “Carne-vale” (dal latino) dire addio alla carne perché si entra nel periodo di quaresima.
Qualunque possa essere il più consono, è il periodo che va dall’Epifania alla quaresima.
Il rinascimento, conosciamo bene quanto abbia rappresentato lo splendore delle corti e delle varie signorie. Questo grazie alle immense ricchezze che i mercanti avevano accumulato facendo affari con l’Oriente. Importando anche splendide stoffe, poi usate per confezionare preziosi abiti anche da esibire come esotici travestimenti.
Le feste di Carnevale ai tempi del Magnifico
Ma anche canti e divertimenti, e proprio Lorenzo il Magnifico comporrà per il carnevale il canto di “Arianna e Bacco”. Quello che ancora oggi citiamo quando vogliamo ricordarci di vivere il presente, perché del domani non “vi è certezza”.
Il rogo del Savonarola
Con la morte di Lorenzo (1492) il carnevale fiorentino si spegne. Con Savonarola e i suoi “piagnoni” il carnevale si celebra in penitenza fino ad arrivare nel 1497. Era precisamente il 7 febbraio quando in Piazza della Signoria, fu appiccato un rogo di tutte le “vanità”. Ossia le maschere, i costumi carnascialeschi, carte da gioco, strumenti musicali cosmetici e tutto ciò che era considerato maledetto.
Sono dovuti passare dei secoli per rendere splendore alla festa gioiosa del carnevale. Con la fine del settecento si iniziano a rivedere i fasti passati, i balli alla corte e le carrozze addobbate per sfilare in trionfo lungo le strade di Firenze.
Il giovedì grasso e il martedì grasso, erano appunto gli ultimi giorni per dedicarsi a grandi mangiate. Ai piaceri del vino e ai dolci tipici del carnevale, sapendo che dal mercoledì delle ceneri, sarebbe stato vietato mangiare appunto grasso e carne. A ricordare ciò c’era la “campana della carne” che suonava alle 23 del l’ultimo giorno di festa, il martedì grasso, per ricordare ai commensali di sbrigarsi a finire il lauto pasto.
Le Carnevamelle
Carnevale oggi è una festa dedicata ai più piccoli, ma se volete essere dei perfetti commensali e vedere felici anche i grandi, vi suggerisco una ricetta di dolcetti facili e veloci da leccarsi i baffi…..sono dolcetti che cambiano il loro nome a seconda della tradizione regionale io le chiamo le “Carnevamelle” perché come le caramelle una tira l’altra.
3 uova
– 100 gr di zucchero
– 100 gr di burro
– 250 gr di farina
– 1 bustina di vanillina
– 1/2 bustina di lievito
– sale
– 1 limone
– olio di semi
Ammorbidite il burro, e incorporate lo zucchero, montatelo bene, incorporate la farina con il lievito e le uova, la buccia del limone grattugiata e un pizzico di sale, impastate il tutto fino ad ottenere un panetto morbido ma compatto ed elastico. Realizzate dei “bacherozzoli” di pasta e tagliateli a dadini come per gli gnocchi, fate poi delle piccole palline. Friggetele in olio di semi ben caldo ma non bollente (la temperatura è importante perché se troppo calda, annerisce il fuori lasciando crudo il dentro) sgocciolateli e passateli nello zucchero, saranno caramelle gustosissime. La cottura può essere anche light usando il forno.