Miele: scopriamo la seconda famiglia nettarina, a cui appartengono Girasole, Ailanto e Lampone

Riprende il percorso di Gustarviaggiando con l’esperto Maurizio Melani

Un paio di settimane addietro, con i mieli “floreali” (acacia, agrumi, etc.), abbiamo iniziato il nostro percorso alla scoperta delle sette famiglie di appartenenza dei nettari. Quelle che ho scherzosamente – ma non troppo – definito “le sette sorelle”, poiché si dividono equamente (o quasi) l’intera produzione; così come negli ’90 operavano le principali squadre di calcio italiane. Almeno nel mercato apistico però, l’unione fa davvero la forza!api

La seconda famiglia (o sorella) di cui voglio parlarvi oggi è quella “fruttata” che, a differenza della precedente, non si divide in sole due sezioni bensì in cinque. Ciò significa che i mieli con caratteristiche organolettiche di frutta sono riconoscibili perché “sanno” di: frutta fresca (in particolare fragola, pesca, albicocca), frutta tropicale (ananas, kiwi), frutti trasformati (succo di frutta all’albicocca), frutto zuccherino (zucchero d’uva), frutto vinoso (vino bianco aromatico). Detto questo, conosciamo meglio i principali nettari italiani, ovvero girasole, ailanto, lampone.girasoli.La pianta di girasole, originaria dell’America Latina e con un fusto alto da uno a due metri, è presente in ogni parte dello stivale anche se, dal punto di vista apistico, raggiunge una certa importanza solo in Italia centrale. Il miele che ne deriva, così come quello di acacia, sulla e rododendro, è definito organoletticamente “debole”, ovvero neutro e pertanto utilizzato per non modificare il sapore del prodotto a cui viene aggiunto: sia esso una bevanda, oppure anche un formaggio. A differenza della regina acacia però non gode di grossa fama presso il consumatore, vista l’alta propensione alla cristallizzazione e il colore che sfiora il giallo intenso, così come del resto sono i petali della pianta. Per i più predisposti a percepire odore e aroma, vale la pena dire che il miele di girasole “sa” un po’ di succo di frutta, ovvero frutta trasformata. Nella media la somma di glucosio e fruttosio che insieme fanno il 75% della composizione chimica.ailanto

L’ailanto, pianta originaria della Cina, cresce spontaneamente in tutto lo stivale lungo strade e ferrovie. Il miele che ne deriva è però poco conosciuto e stimato, visto la veloce cristallizzazione e il colore che sfiora il beige. Sua particolarità, l’aroma che ricorda un po’ quello dell’Estathe! Così come il girasole, anche il miele d’ailanto si può trovare in vendita nella GDO.lampone fiori

L’ultimo miele di cui voglio parlarvi è il lampone, la cui produzione è forte solo lungo l’arco alpino. A tutti gli amanti del frutto – come il sottoscritto – che desiderano godere anche delle gioie del nettare, dico però – ahimè – di rimboccarsi le maniche e provare direttamente in loco dai produttori o servirsi della celerità di un buon servizio postale. Alla prossima settimana e…lunga vita a chi degusta il miele.

Maurizio Melani