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Maggio, mese di fioriture. Mese per vedere sbocciare le nostre meravigliose rose. Mentre guardavo le mie amatissime piante notavo che i gelsomini quest’anno mi hanno ricompensata, con le  mie amorevoli cure sono diventati grandi e folti. Coltivare un gelsomino ha la stessa antica radice come la coltivazione di un olivo o un fico.

Il gelsomino curativo e artistico

Conosciuto per la facilità di ambientazione, come una pianta ” modesta”, il gelsomino è stato amato per le proprietà curative, poi per il suo profumo e, non di meno, nell’arte pittorica come simbolo.
Il suo fiore dal candido, profumatissimo ha esaltato, per esempio,  le qualità della Madonna ritratta nel 1500 da Filippino Lippi, Ma anche tutte le figure femminili rinascimentali.
Nel 1600 le opere pittoriche lasciarono la tematica religiosa per quella naturalistica.

Il fiore dell’amore

Nel rinascimento la bellezza del gelsomino lo fece diventare pianta ornamentale come oggi la conosciamo. Originario dell’India, attraverso la Persia venne importato in Europa, e  dai tempi di Discoride ( I sec d. C.). Il gelsomino divenne molto conosciuto come unguento miracoloso per la morbidezza della pelle del corpo ma anche per le proprietà antidepressive e ormonali.
Era  considerato, insieme alla rosa, il fiore dell’amore e dell’affettività, simbolo del femminile. Una leggenda tramanda che i gelsomini siano stelle cadute dal cielo, perché il massimo profumo dei fiori è notturno, e per questo è simbolicamente legato ai due pianeti notturni: luna e Venere.

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Il re dell’arte profumiera francese

Dal gelsomino si estrae l’essenza per il profumo, una tecnica di estrazione già conosciuta in antichità. Nel mondo arabo, quando venivano messi a macerare i fiori di gelsomino in olio di sesamo. Nel 1800  la città francese di Grasse divenne la principale sede di coltivazione dell’amato rampicante per uso industriale.
Il suo profumo diventa un olio essenziale, contenuto nei suoi fiori e chiamato indolo, la cui quantità si esaurisce con l’azione progressiva della luce. Da qui la necessità di raccogliere i suoi fiori alle prime luci dell’alba. Il suo estratto profumato è alla base di moltissimi profumi, tra i quali il celebrato ” Chanel N.5″. Oggi la produzione si è spostata in India e in Egitto, dove la mano d’opera è concorrenziale.
Questa storia ci insegna a guardare con più amore le nostre piante, pensiamo che anche loro hanno fatto un importante percorso storico.

La ricetta al profumo di gelsomino

Volete stupire i vostri ospiti? In questo periodo, con i gelsomini sbocciati o pronti per farlo, vi consigliamo una crema cotta al profumo di gelsomino.

Ingredienti:

  • Qualche fiore di gelsomino 5-6
  • 2 uova
  • 100 ml di panna liquida
  • 100 ml di latte intero fresco ( cioè non a lunga conservazione)
  • 50 gr di zucchero

    Procedimento:
    fate scaldare latte e panna con i fiori di gelsomino ben lavati. Non portate a bollore  poi spngete il fuoco, coprite con un coperchio e lasciate raffreddare per almeno un paio di ore.  Trascorso questo tempo togliete i fiori e riscaldate nuovamente. Montate le uova con lo zucchero e incorporate piano piano latte e panna tiepidi.  Mettete il composto in coppette da forno e cuocete a bagnomaria per circa un ora con forno a 150°.

Servite decorando con qualche fiore di gelsomino