Scoprendo Asciano
Se entriamo nella profonda Toscana. Quella che passata la Valdelsa si staglia con terre di colore rosso ambrato, giallo ocra e verde cristallo. Ci troviamo contornati da piccole colline e alture che nascondono gioielli storici meravigliosi. Allora perché non muoversi un sabato o una domenica di sole per arrivare ad Asciano in provincia di Siena. Qui dove su una altura che domina le crete senesi, si erge un maestoso bosco di cipressi, pini e querce che proteggono uno dei monumenti più importanti della Toscana?
Esterno con robbiana
Il monastero di Monte Oliveto Maggiore, preceduto dal palazzo medioevale di tipici mattoni rossi, mantiene il suo spettacolare ponte levatoio sovrastato dall’imponente torre quadrangolare merlata.
Se alziamo il naso all’insù, vediamo che è talmente perfetta che sembra quasi di vedere i soldati della signoria tra i barbacani a difendere il territorio. L’edificazione dell’edificio, costruito per difendere il monastero, risale al 1393. Era sicuramente di grande importanza.
Sopra l’arco di ingresso ci accoglie una terracotta smaltata raffigurante la Madonna con Bambino del Della Robbia.
L’orto botanico che non c’è più
Superato l’arco, si staglia il viale di cipressi, l’orto botanico e l’antica farmacia dei monaci. Purtroppo è andata distrutta nel 1896, e alcune cappelle dei monaci. Quella della Madonna dell’Onigo, quella di San Benedetto, quella di San Bernardo Tolomei, quella di Santa Croce, quella di Santa Francesca Romana e quella di Santa Scolastica.
In fondo al viale si trova il campanile gotico-romano con l’abside della chiesa che presenta una facciata gotica. Nella zona absidale è stata collocata nel 2009 la statua di San Bernardo Tolomei, di Massimo Lippi.
L’affresco del Sodoma. Capolavoro rinascimentale
Da una porta situata a destra dell’ingresso della chiesa si accede al Chiostro Grande. Immenso e conservato perfettamente, il chiostro ha quattro pareti interamente dipinte con gli affreschi delle Storie di San Benedetto, realizzati da Luca Signorelli e Antinio Bazzi chiamato il Sodoma.
Si tratta di una delle più importanti testimonianze della pittura italiana dell’epoca rinascimentale.
la cattedrale
Ed ecco che si arriva alla splendida cattedrale della Natività di Santa Maria di Monte Oliveto Maggiore, che venne costruita tra il 1400 e il 1417 come chiesa abbaziale dell’annessa abbazia. Il grande edificio, che venne solennemente consacrato nell’anno 1417 era in stile gotico italiano. Con affreschi policromi lungo le pareti della navata e nell’abside. Tra il 1503 e il 1505 venne realizzato il coro ligneo ad opera di fra Giovanni da Verona. Nel 1772, l’interno della chiesa è stata radicalmente restaurata in stile barocco, su progetto di Francesco Antinori. Questo intervento di restauro, pur avendo modificato radicalmente l’aspetto interno della chiesa, non ne ha per fortuna modificato la struttura originale.
Credo che Il luogo dove sorge questa antica Abbazia, e la meraviglia monumentale che conserva da secoli, meritino un viaggio perché il posto è suggestivo. A ricordo di quei tempi di battaglie e acredini tra Guelfi e Ghibellini, tra Siena e Firenze, tra conquiste territoriali e rinunce. Si respira aria di storia.