Capra e cavoli, tradotto per Gustarviaggiando, latte e formaggio di capra e ogni tipo di cavolo.
All’utilizzo del latte di capra per il proprio sostentamento l’uomo è arrivato molto prima che a quello di mucca. Insieme al latte d’asina quello di capra è il latte più vicino a quello umano anche, come ben sappiamo, dopo lo svezzamento l’uomo non ha più bisogno di assumere latte.
Tutte le proprietà del latte di capra
Capra e avoli? Partiamo dalla capra. Il latte di capra comunque è più digeribile e contiene ferro in quantità doppia rispetto al latte vaccino, oltre a calcio e vitamine. Il formaggio di capra non gonfia, specialmente quello fresco come il caprino. Nota non meno importante, la capra non si presta molto all’allevamento intensivo. Ma la capra come tutti gli animali produce latte dopo aver partorito quindi…fate voi…
Anche se non siete vegani e anche se non parliamo di latte di capra spero vi facciate la domanda giusta.
Cavolo: alleato della salute
Capra e cavoli? passiamo a scoprire la seconda parte del noto proverbio. E proseguo con i cavoli perché i cavoli vi fanno bene senza dove sgozzare nessun essere vivente. Lo so sembrerò drastica ma io farei fare a tutti un bel viaggio con soggiorno obbligato a giocare con un capretto, un agnellino, un maialino o un vitello.
Scusate, cari lettori, ma tra poco è Pasqua e il solo pensiero che ci sia ancora tanta gente che mangerà agnello per “santificare” la giornata mi fa inorridire. Tornando ai cavoli possiamo dire che l’inverno ci regala una gran quantità di questa “fabbrica” di vitamina C. Ortaggio antitumorale per eccellenza, il cavolo, nelle sue infinite varietà, si presta a tante preparazioni.
Come mangiare questa fonte di salute?
Cotto o crudo le possibilità di cucinarlo sono infinite. Io adoro gli involtini di cavolo verza ripieni di carote, tofu, patate conditi con la maionese senza uova. Oppure lo utilizzo nei ripieni dei ravioli, lo aggiungo nelle polpette, lo faccio ripieno e lo mangio anche crudo.
Tra le varietà più utilizzate il cavolfiore, bellissimo con le sue cimette bianche. Io cuocio la parte bianca in padella con del brodo vegetale, aggiungo delle patate tagliate a tocchetti, aggiungo un po’ di passata di pomodoro, un po’ di peperoncino. Poi trito le foglie e le frullo con un po’ di brodo e quasi a fine cottura aggiungo questa crema al tutto.
Oltre agli involtini il cavolo verza è buono stufato in forno con le patate ma è ottimo anche tagliato finissimo a crudo nelle insalate miste. Il cavolo cappuccio lo cucino tagliato a listarelle e messo in padella a cuocere con del pomodoro e qualche cappero, una vera bontà.
I cavoletti di Bruxelles sono buoni gratinati. Fateli cuocere per un po’ al vapore dopo averli puliti ( l’azienda biologica dove li acquisto ci vende tutto il fusto e i cavoletti ce li dobbiamo staccare da soli e visto che questo è un lavoro “duro” perché son ben attaccati al fusto ce li fa pagare molto meno!) poi metteteli in una pirofila da forno con un filo d’olio extra vergine d’oliva, sale, pepe e spolverate con del tofu tritato e del pangrattato. Mettete in forno e finite la cottura.