Cioccolato. (Articolo con ricetta) Quale è la definizione di goloso? Ghiotto, avido di cibi ricercati e raffinati, scrive l’enciclopedia. La mia mente fugge subito al gusto che più mi attira: la cioccolata.
Amo questo sapore inafferrabile, da bere e da mangiare. Che si presta a molteplici ricette che saziano il palato e gli occhi di grandi e bambini. Che soddisfa anche l’anima. Ci avviciniamo al Natale e inevitabilmente non possiamo non associare il cioccolato a carte stagnole. Bagliori striati di oro e argento. Le vetrine si addobbano e le cioccolaterie di gusto francese aprono lungo le più sfavillanti strade del centro città.

Cacao_Tostado.

Cioccolato, il seme di cacao, l’oro dei Maya

Non è un caso che il nettare che si ottiene dal seme di cacao fosse considerato oro dalla civiltà Maya. I conquistatori spagnoli iniziarono l’occupazione del Messico e, oltre ai tesori Aztechi, scoprirono la bevanda indigena chiamata Kakawa. Che i poveri bevevano in gusci di noce e le persone ricche in gusci di tartaruga ornati di pietre.

Il monopolio degli spagnoli

Agli inizi gli spagnoli non apprezzarono il cacao. Ma quando compresero che con la lavorazione giusta e l’aggiunta di zucchero il seme si trasformava in un prodotto esclusivo vollero gelosamente avere il monopolio.
Dalle Americhe la bevanda calda fu importata in Spagna nel 1570. Trovò subito opposizione da parte del clero che la considerò un piacere quindi qualcosa da proibire! Per fortuna dopo pochi anni il cardinale Brancaccio dichiarò che la cioccolata poteva essere paragonata al vino. Una necessità per la vita, quindi si poteva bere anche nei giorni di ” magro”.

Torta-al-cacao-e-cocco-1

Lo sbarco in Europa

Una rapida espansione avvenne in tutta Europa. In Inghilterra nel 1600 nacquero botteghe di degustazione come il club ” cacao tree”  rimasto famoso nel mondo. In Francia iniziarono ad usarla anche per combattere l’umore a terra, considerandola un ottimo sollievo.
In Italia, grazie al fiorentino Antonio Carletti, si diffuse la conoscenza della cioccolata. Raccontata e provata in molte ricette dallo scienziato e archiatra speziale Francesco Redi alla corte Medicea (molti dei suoi scritti sono conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze). 

l’industrializzazione e la nascia della “barretta”

Solo nel 1819 la gustosa cioccolata fu industrializzata dall’olandese Van Houtten che tolse la parte grassa alla pasta ottenuta dal seme del cacao per poterlo polverizzare e dare impulso a una produzione e conoscenza mondiale. 
La lavorazione fu brevettata da Van Houtten per dieci anni rendendolo in uomo famoso in tutto il mondo. Forse oggi in tempi così moderni, ma tremendamente bui e difficili, il ritorno a semplici gusti conviviali come bere una cioccolata calda in buona compagnia o cucinare una bella torta al cioccolato per chi si ama, ci farà ritrovare l’antico segreto del vero “oro nero”.