Andar per erbi? La stagione tipica degli ‘erbi’, ovvero delle erbe selvatiche, è solitamente la primavera. Quando la natura si risveglia e ci regala mille varietà di colori e profumi. Si tratta delle più comuni erbe e fiori dei nostri prati e colline, che conosciamo per il loro nome ma non per il loro gusto. Borragine, tarassaco, ortica, cicoria, finocchio selvatico, ma anche asparagi, erba cipollina, l’erba dal sapore di aceto e di aglio.

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Andar per erbi. L’antica tradizione delle nonne

Non molti sanno però che l’abitudine di ‘andar per erbi’ veniva praticata dalle nostre nonne tutto l’anno. Potendo raccogliere le diverse varietà in ogni periodo e utilizzando quelle essiccate in precedenza per preparati, infusi e conserve invernali.
Mi riferisco alle nostre nonne perché purtroppo negli anni si è persa l’abitudine e soprattutto si è persa la conoscenza che veniva semplicemente tramandata attraverso una costante pratica. Era questa che permetteva fin da piccoli di saper riconoscere colori, forme, sapori. Soprattutto distinguere le erbe commestibili da quelle che non lo sono.

Coltellino, sacchetto e su in collina

Durante uno dei miei tour sulle colline della Versilia, mi è capitato di vedere due anziane signore camminare lungo il margine della strada. Lato monte attrezzate nella classica maniera. Coltellino da cucina in una mano e sacchetto per la raccolta nell’altra.
Non ho potuto fare a meno di fermarmi per una foto e chiedere se la raccolta fosse ricca nonostante fossimo ormai a fine novembre. Come si può ben vedere dalla fotografia di seguito, le signore stavano raccogliendo deliziose foglioline di valeriana e radicchio selvatico. Sarebbero poi diventate ottima insalata, erbe cotte per contorni o zuppe, torte con erbi, frittate e sformati.

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La meravigliosa torta con gli erbi delle Apuane

A Camaiore un piccolo paesino ai piedi delle Alpi Apuane, lungo l’antica Via Francigena, la torta con gli erbi è una ricetta tipica. Non è necessario rivolgersi alle massaie del luogo per poterne assaggiare una fetta. Basterà affacciarsi ad uno dei panifici o pasticcerie di Via Vittorio Emanuele. Tra questi, vi consiglio un salto da Pasubio, che propone anche altri prodotti da forno ed è il luogo perfetto per colazione o uno snack a metà pomeriggio.
Se invece preferite mantenervi in linea, vi consiglio di consultare il blog cult per le insalate, Insalatemente, dove si propone una sorta di nicoise a base di erbi, tres chic!

Impariamo a riconoscerle

Ora che abbiamo esplorato il paradiso culinario delle nostre amate erbette, è il momento di impararla e conoscere, magari attraverso una bella passeggiata nella natura.

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Ci sono molte iniziative ad opera di associazioni, proloco e guide nel periodo primaverile, come la ormai nota iniziativa “Andiam per erbi” dell’Associazione Amici delle Sei Miglia. Ogni terza domenica di marzo. Se però voleste trascorrere una giornata diversa e non avete contatti localmente, vi consiglio di rivolgervi ad una delle guide ambientali di Emozionambiente, che vi sapranno suggerire il percorso più adatto.
Tiffany, una delle guide, ci ha accompagnato su un percorso intorno a Camaiore, lungo la via Francigena e l’antica via dei mulini. Qui si faceva macerare la canapa e abbiamo scoperto che tanti fiori legati alla nostra infanzia dalle gialle bocche di leone, al tarassaco, che ci siamo divertiti a soffiare, nascondevano doti impensate.

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e per finire una bella tisana

E per finire, una bella tisana. Magari a base di menta selvatica o di tarassaco. Questa simpatica alternativa al vin brulè l’ho trovata nel Mugello in Toscana.
Insomma, le erbe rappresentavano una ricca fonte di sostentamento per i nostri avi e coprivano numerose esigenze, dall’alimentazione, alle bevande, alle cure mediche e oggi segnano il nostro legame con la terra, le tradizioni e la natura dei nostri territori.