Le acciughe delle Cinque Terre. “Benvenuti nel paradiso delle acciughe!” afferma sorridente il nostro cameriere. Lo fa mentre noi contempliamo estasiati il panorama mozzafiato delle Cinque Terre dal balconcino panoramico del ristorante Belforte di Vernazza.

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Le acciughe delle Cinque Terre e quel paradiso scosceso sul mare

‘Ma non per le acciughe ovviamente…’, diremmo noi. Visto che diventano un succulento piatto da degustazione per i numerosi turisti che visitano questa splendida regione.
Le Cinque Terre sono oggi un territorio ben noto a italiani e stranieri provenienti da ogni angolo del mondo. Un tempo erano veramente terra di nessuno. Con pochi abitanti innamorati di questi pendii rocciosi affacciati sul mare.

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C’era una volta vino eroico e pesce in abbondanza

Si produceva del buon vino. Frutto di fatiche indicibili per terrazzare le irte colline, mantenere le viti e provvedere alla raccolta. Si pescava in abbondanza, quando il mare lo consentiva.
La stagione di pesca si limitava ai mesi più caldi quando le barche potevano rimanere in rada nei minuscoli porticcioli. Ma non appena il mare si increspava le barche venivano riposte o ‘sovrapposte’, nella tipica maniera, negli angusti vicoli del villaggio.

Le acciughe di Monterosso

Le acciughe di Monterosso, sono le più note. Forse perché questo villaggio, il primo o l’ultimo a seconda dell’arrivo, possiede un ampio porticciolo che permetteva di sfruttare la stagione della pesca e agevolava ’imbarco e sbarco delle reti.
La bontà del prodotto non risiede soltanto nella qualità della materia prima. Nata vissuta nelle limpide acque del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ma anche dal metodo di lavorazione e pressatura che garantiscono una perfetta conservazione del gusto e di questa pregiata specialità gastronomica.

dove acquistarle

Se in passato, infatti, l’acciuga poteva considerarsi un cibo povero, oggi può essere annoverata tra i prodotti di nicchia più apprezzati.
Vi è venuta la curiosità di sapere dove si possono acquistare le famose acciughe di Monterosso? Ci si può rivolgere alla Cooperativa “Le Ragazze del Parco” che, oltre ad occuparsi della lavorazione nel laboratorio di salagione a Levanto, hanno un punto vendita direttamente in paese. Non sarà poi difficile trovarle nei numerosi negoziettidelle Cinque Terre.

la prova d’assaggio

Ma veniamo a noi ed al nostro antipasto misto di acciughe che langue in attesa del primo boccone. La scelta è dura: acciughe fritte in farina e olio extra vergine, acciughe al sale con capperi, pomodorini e origano, acciughe in salamoia con julienne di cipolle all’aceto.
La miglior cosa è assaggiarle tutte accompagnandole con un buon Vermentino delle Cinque Terre. Io solitamente prediligo quello delle Cantine Sassarini di Monterosso.

il segreto del suo sapore

E’ difficile spiegare agli stranieri abituati a gommose acciughe sotto sale, che questo prodotto non ha niente a che vedere con l’altro. La miglior scuola è l’assaggio! E spesso la stessa regola vale anche per i visitatori italiani abituati ai prodotti sott’olio o in lattina.
Le acciughe fritte, precedentemente pulite e infarinate, vengono immerse nell’olio bollente e fritte per pochi secondi. Prima di essere di nuovo prelevate e tamponate. Si mangiano in un sol boccone!

i nostri consigli

Quelle salate e marinate sono di ancor più facile preparazione e sono un gustosissimo piatto unico nelle calde giornate estive.
Le Cinque Terre sono un luogo incantevole per passeggiare e degustare, sebbene in alta stagione sia letteralmente prese d’assalto dai turisti e diventino un po’ troppo affollate.
Ecco alcuni consigli per gustarle al meglio le acciughe accompagnate da un buon vino. Recatevi alle Cinque Terre preferibilmente nei giorni infrasettimanali o nei weekend in bassa stagione. Prenotate sempre il vostro ristorante per tempo. Possibilmente chiedendo la posizione del tavolo, lontano dal passaggio dei pedoni o ancora meglio in posizione panoramica.

i ristoranti consigliati

Provare le acciughe delle Cinque Terre? Se è vero che ci sono numerosi punti ristoro, lo spazio per potersi sedere è spesso assente e si finisce per mangiare in piedi oppure sulla soglia di casa di qualcuno. Come prima scelta provate al Belforte di Vernazza o al Gambero Rosso che appartengono allo stesso proprietario. Se non trovate posto, sempre a Vernazza consiglio Gianni Franzi. In posizione caratteristica sulla marina di Riomaggiore, l’enoteca Dau Cila, che ha una caratteristica sala interna scavata nella roccia. Infine, a Corniglia per un boccone e un assaggio del tipico vino Sciacchetrà fermatevi a Il Pirun.