Giuseppe Mazzini che penserebbe ora della sua Genova?  E Goffredo Mameli? Oggi, GustarViaggiando, non può non pensare a Genova e alle valli limitrofe. Noi che parliamo della bellezza di questo paese, noi che crediamo fortemente che cultura, arte, turismo, enogastronomia siano il volano per una possibile rinascita, vedere ciò che accade a Genova ci fa male. Tanto.

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Torrente_Bisagno

Una città che per otto secoli è stata una delle più potenti Repubbliche. Una città vitale, commerciale per l’eccellenza del il suo porto e della sua gente, Genova  con i numerosi palazzi del centro storico diventati patrimonio mondiale dell’Umanità. Qui ebbe sede la prima banca, qui è nata la prima  società calcistica italiana.

Siamo con i genovesi, che amano una città che ha visto passare tanta storia, che ha dato tanto all’Italia e che, come il resto del paese, è stata abbandonata a se stessa. Non vogliamo parlare di politica, non è questa la sede, vogliamo solo gridare, insieme a tutti, ORA BASTA!

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È inutile che tutti noi ci adoperiamo ogni giorno di divulgare, far conoscere gratuitamente tutto il bello e il buono di questo “stivale immerso in un bellissimo mare”. Poi   accadono tragedie, tragedie che non sono frutto del caso.  Il mondo ci guarda e questa alluvione, l’ennesima, non è come quella di Firenze del ’66, non è un evento eccezionale ma la reiterazione di una tragedia.

E non c’è solo Genova…

Nell’interno ci sono altri paesi devastati, altri torrenti esondati. In alta Valle Scrivia per esempio e altri  che si possono raggiungere solo a piedi come a Pentema in alta Val Trebbia.  Strade che crollano come se fossero di burro.

Mancano i soldi è il leitmotiv che sentiamo ripetere e che, francamente, ci è venuto a noia. Perché, non sarebbe certo servito a fermare la nuova tragedia, sarebbe stato un granello di sabbia, ma una rete, una sponda forse avrebbero aiutato. Per esempio in una delle tante strade che hanno ceduto. Invece invece diamo “retribuzioni di risultato” (tra i 6 mila e i 17 mila euro) a persone che già prendono uno stipendio e sicuramente non sotto i  1000 euro come tanti poveri padri di famiglia!

Non ci sono parole. Sul Fatto Quotidiano leggiamo:  “Il dirigente 3 aveva per obiettivi lo scolmatore dei torrenti Bisagno e Chiaravagna, e gli interventi di adeguamenti idraulici per una retribuzione di risultato 9.405,44 (lordo annuo 109.558,76) mentre il dirigente 4 aveva come obiettivo, tra gli altri, la messa in sicurezza del territorio e la retribuzione di risultato è stata di 17.614,53 euro per un lordo annuo di 123.653,19″.

E ora inizia il “rimbalzo della colpa”: Il meteo,  la Protezione civile, il comune, il sindaco ecc… Ma a Genova e ai suoi cittadini, fin troppo composti nella loro ennesima tragedia, agli italiani di buona volontà non serve. Un paese così bello come il nostro si meriterebbe di essere amato ma Roma forse, ama solo se stessa.

Chiudiamo con Conte e Lauzi:

 Con quella faccia un po’così