Gnocco fritto di Emilio e il borlengo di Giulio. Ci sono giorni che sanno di magia. Basta poco a far magia. Un paese  sull’Appennino in un tranquillo giorno feriale. Due chiacchiere di piazza tra paesani davanti al piccolo municipio. Il sindaco che passa e si ferma a scherzare con tutti. Due ragazze grandi e vispissime di  95 e 101 con cui conversare come se avessero almeno 50 di meno.
Un amico dalla tipica battuta modenese con i suoi mangiari tipici e il suo orto. Un camino acceso e un giovane  cuoco amante del suo lavoro.

Pievepelago

Cosa vedere a Pievepelago

Gnocco fritto di Emilio e il borlengo di Giulio. È quello che ci è accaduto ieri. Un’amica ci ha portato a Pievepelago paese dell’Appennino che fa  parte della Comunità Montana del Frignano. Che ha il proprio capoluogo a Pavullo nel Frignano.
2.239 anime nella provincia di Modena che si guardano intorno e vedono proprio un bel paesaggio. A Pievepelago ci siamo andati per conoscere Emilio. Assicuratore in pensione, cuoco provetto capace di mettere a tavola  anche 200 persone. Come sempre accade insieme a lui abbiamo conosciuto altre belle persone con cui abbiamo condiviso la tavola davanti ad un cammino acceso, mentre fuori il buio scendeva e con lui la temperatura.

Cosa e dove mangiare a Pievepelago. Da Emilio

Una casa di paese quella di Emilio, vecchia di generazioni, dove la storia familiare si ripercorre attraverso mobili delle numerose camere. Dove Emilio bambino ha dormito, e poi i suoi figli, dal pavimento di “una volta”. Dagli affreschi sul soffitto come era abitudine ai primi del 1900. Aria di montagna nella casa e nel giardino, pronto al lungo inverno solitario. Perché Emilio, la stagione fredda la trascorre a Modena.

Ricetta: lo gnocco fritto perfetto

Poche intense ore che abbiamo apprezzato e gustato. Abbiamo così assistito alla preparazione dello gnocco fritto, dalla stesura della pasta fatta con:

farina 1 kg
130 stracvhino non morbito
1 cucchiaio di sale
1 cucchiaino di zuccheto
Acqua gasata circa 400 gr

ricetta gnocco fritto

Lasciata riposare per molte ore. Poi accudita con amore sotto candidi teli di lino e tenuta al caldo con una bella coperta colorata di quelle di lana, per poi giungere alla frittura, velocissima. 
Abbiamo mangiato molti gnocchi caldi,  con formaggi di ogni tipo, ma anche con una fagiolata gustosissima e zucchine deliziose cucinate in modo misterioso.  Il tutto annaffiato del buon lambrusco di cui è piena la cantina del nostro ospite.

borlengo
il primo borlengo.

E poi, in tavola è arrivata una ventata di “nuova tradizione” (permetteteci il giro di parole) con i borlenghi di Giulio Trentini.

borlegno, la ricetta tradizionale

Giovane chef che ha lavorato in giro per il mondo e poi è tornato dalle sue parti per lavorare sulla tradizione senza tanti voli di fantasia ma con l’occhio attento alla  qualità. A noi Giulio (che potrete trovare  presso la Locanda da Giulio) ha cucinato il borlengo, ricetta semplice fatta con farina, acqua, olio e cucinata nella “cotta”.  Friabile, leggera anche se ben condita!

il nostri consigli

Ecco, un normale lunedì per i “viaggiatori” di GustarViaggiando.Ecco il nostro consiglio per un fine settimana in mezzo alla natura e alla buona cucina:
Locanda da Giulio e fissare  338 9054736  Via Poggiolo 10, S.Anna Pelago Pievepelago (Mo)