L’Abruzzo si racconta attraverso la sua terra e i suoi vigneti con “Ado Abruzzo”, lo studio che ha mappato la vocazionalità viticola della regione, svelando un patrimonio di oltre 33.964 ettari vitati e 118 varietà di uve. Il progetto, condotto dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo con la collaborazione di Ager e diverse aziende locali, è stato presentato presso Villa Maria a Francavilla al Mare, offrendo un quadro dettagliato delle potenzialità enologiche del territorio.
Tecnologia e Tradizione
Il Cuore del Progetto è visto attraverso strumenti moderni come la georeferenziazione e l’uso dei big data, questo ha permesso di identificare le peculiarità dei quattro areali delle denominazioni regionali. Fondamentale l’impiego della piattaforma Enogis, che ha integrato dati su suoli, clima ed esposizione dei vigneti, creando una mappa interattiva accessibile a tutti.
“Questo lavoro rappresenta uno strumento prezioso per le future scelte agronomiche e produttive” ha commentato Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio. “Una conoscenza approfondita del territorio significa maggiore qualità e minori rischi per i produttori”.
I Numeri del Vigneto Abruzzo
Tra i dati emersi, spicca la predominanza del Montepulciano d’Abruzzo, che occupa oltre il 52% del vigneto regionale, seguito dal Trebbiano Toscano (14%), Pecorino, Trebbiano Abruzzese e Chardonnay. Lo studio ha inoltre messo in luce l’incredibile diversità dei suoli e le condizioni climatiche ideali per la viticoltura, con un indice di Winkler che permette di individuare le varietà più adatte a ogni microzona.
Uno Sguardo al Futuro I risultati dello studio sono accessibili sul sito del Consorzio e su https://abruzzodoc.enogis.it/mappe_abruzzodoc/wsgi, dove gli appassionati possono esplorare le mappe e scoprire i segreti dei vigneti abruzzesi. “Ado Abruzzo” rappresenta non solo un viaggio nella tradizione, ma anche un passo avanti verso una viticoltura più consapevole e sostenibile.
Un progetto che, come un buon vino, promette di migliorare con il tempo.
Specifiche:
Nella prima fase di lavoro sono stati mappati i vigneti partendo dallo Schedario viticolo delle aziende abruzzesi relativi all’anno 2023 fornito dalla Regione Abruzzo. Una volta georeferenziati i vigneti, sono stati caricati in webGis i dati relativi alla “Carta dei suoli della Regione Abruzzo – A.R.S.S.A.” ossia la cartografia dei suoli dell’intero territorio della Regione Abruzzo in scala 1:250.000 realizzato attraverso la sintesi dei dati raccolti nel periodo 1994 – 2006 (regione, sistemi e sottosistemi) – http://geoportale.regione.abruzzo.it/.
Utilizzando i dati satellitari del progetto europeo Copernicus rielaborati a 2 km dalla fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento, sono state realizzate mappe climatiche basate sui dati degli ultimi 22 anni (2001-2022) ed i principali indici meteo-climatici per ipotizzare le zone climatiche più o meno adatte alla produzione di vini di qualità: con l’indice di Winkler ad esempio si possono individuare i vitigni più adatti per ciascuna zona, mentre con l’indice De Martonne, sono state identificate le zone favorevoli alla viticoltura in relazione al bilanciamento tra temperatura e precipitazione.
In Abruzzo l’indice è superiore a 20, il che indica complessivamente un clima sub-umido e quindi adatto alla coltivazione della vite. Grazie alla disponibilità del dipartimento Agricoltura della Regione sono stati intrecciati nella piattaforma i risultati delle 47 stazioni automatiche di monitoraggio agro-climatici e tutte visualizzabili in tempo reale.