Nel contesto dei festeggiamenti per il 35° anniversario dell’Associazione Nazionale Donne del Vino a Firenze, è emerso un ruolo straordinario svolto dalla “gente del vino” nella salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico dei territori in cui lavorano.

L’indagine condotta da Marta Galli, direttore operativo dell’Osservatorio Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism, rivela dettagli sorprendenti sulla connessione tra le donne del settore vinicolo e la conservazione dell’identità locale.

Custodi del Territorio

I risultati dell’indagine evidenziano che la “gente del vino” si distingue per essere una custode e valorizzatrice del contesto in cui opera, comprendendo storia locale, architettura, paesaggio e cultura materiale legata all’enologia e agli alimenti. In un’Italia dove due metri quadrati di suolo vengono cementificati al secondo, il 44% di chi opera nel settore vinicolo ha le proprie imprese in edifici storici, mentre il 96,6% ritiene essenziale restaurare costruzioni antiche anziché crearne di nuove.

evento Donne del Vino

Sostenibilità e Restauro

L’indagine rivela che il 44,7% delle intervistate ha ripristinato edifici preesistenti, coinvolgendo principalmente imprese locali (56,1%). Questo impegno nel restauro si traduce in un segno tangibile di speranza in un paese afflitto da alluvioni e “non luoghi”.

La presidente nazionale delle Donne del Vino, Daniela Mastroberardino, sottolinea l’importanza di capire se l’atteggiamento virtuoso evidenziato dalle donne nel campione corrisponde a una simile predisposizione tra i colleghi maschi. L’indagine ha rivelato un aspetto inesplorato dell’attività vinicola, evidenziando l’uso diffuso della storia locale nel contestualizzare i vini.

Il 94% del campione utilizza la storia locale come elemento chiave nello storytelling delle bottiglie. Inoltre, il 44% delle aziende vinicole opera in edifici storici, mentre il 49% vanta opere d’arte all’interno dell’azienda. Le Donne del Vino emergono come esempio virtuoso nella salvaguardia della biodiversità e della cultura materiale. Il 96,9% utilizza vitigni autoctoni, mentre il 94,5% sposa l’utilizzo di alimenti e ricette locali in abbinamento alle bottiglie. Questa attenzione alla biodiversità e alla cultura locale rappresenta un contributo significativo alla conservazione degli antichi saperi.

Sostenitori e Prospettive Future: Il sostegno ai risultati dell’indagine proviene anche da figure di spicco come la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, che sottolinea come la sensibilità delle Donne del Vino contribuisce a una visione storica, identitaria e sostenibile del territorio.

L’anniversario delle Donne del Vino celebra giustamente il loro prezioso ruolo culturale nel settore vinicolo. La loro dedizione alla tutela e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali costituisce un esempio di modello di azione culturale diffusa. In un panorama dove la sostenibilità ambientale ed economica assume un ruolo centrale, le Donne del Vino rappresentano una forza trainante verso una visione integrata e duratura del territorio italiano.

Roberta Capanni