A Taste, mostra sul cibo di qualità, di nicchia e di moda, che si tiene a Firenze  alla Fortezza da Basso, è stata allestita la vetrina dei falsi più clamorosi. Dal pecorino toscano prodotto in Brasile al Chianti svedese passando per il Salame Tuscana prodotto in Usa.

Al Piano Attico,  si può vedere il Chianti svedese “imbottigliato” in tanica ed il Wine Kit per il vino fai-da-te che arriva dal Canada, l’olio “Tuscan Sun” Made in Usa così come il “Salame Tuscana” che i venditori assicurano prodotto nel rispetto di una antica tradizione ma con un approccio moderno.

E ancora  il Pecorino Toscano fatto in Brasile  e molta “Pomarola” che di italiano hanno solo il richiamo in etichetta. E poi  Fusilli brasiliani, “Tomatoes Oreganum & Basil” prodotti in Sudafrica,  “Prosciutto Hot” ed il cotechino cotto in arrivo dal Canada

E la catena degli orrori non si ferma qui: provolone argentino e Gorgonzola Crumble, Parmesan Cheese e  Mozzarella tutto rigorosamente Made in Usa. E dei Chapagetti coreani ne vogliamo parlare?

Italian Sounding

L’Italian Sounding è una piaga che dilaga sempre di più in un mercato globale come quello che passa attraverso -commerce. Un danno enorme per tutti e in particolare per la Toscana  perché il falso Made in Tuscany nel mondo vale 6 miliardi di euro. Più del doppio del valore delle esportazioni di cibo, olio e vino regionali venduti oltre i confini nazionali.

Gli stranieri ci cascano, tutti. la “Toscana” è il brand agroalimentare più famoso e ricco con un patrimonio di 463 specialità alimentari tradizionali e 93 prodotti a denominazione di origine e proprio questo anche il più imitato, taroccato ed evocato.

I paesi ricchi sono quelli che taroccano di più Stati Uniti in prima linea. Basti pensare che il 90% dei formaggi di tipo italiano in Usa – sottolinea Coldiretti  Toscana – sono in realtà realizzati in Wisconsin, California e New York o in Canada. Ma l’industria del falso dilaga anche in Russia – rileva Coldiretti Toscana – per effetto delle sanzioni per l’occupazione dell’Ucraina che hanno portato Putin a decidere l’embargo sui prodotti agroalimentari occidentali e a potenziare l’industria alimentare locale con la produzione di cibi tarocchi che hanno preso il posto sugli scaffali delle specialità italiane originali.

Un fenomeno, quello dell’italian sounding, che ha trovato nel web e nell’e-commerce un nuovo sconfinato canale commerciale. Sono 428 casi di inserzioni irregolari sul web di prodotti toscani a denominazione di origine sventati dall’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimementare e delle Foreste in sei anni: 230 solo tra il 2020 ed il 2021.

I prodotti oggetto di tentativi di truffa sono l’olio Toscano IGP con 137 inserzioni, il Pecorino Toscano con 30, i Cantuccini Toscani con 29, il Prosciutto Toscano con 13 e la Finocchiona sempre con 13 casi. “Il testo unico della riforma del sistema delle indicazioni di origine contemplerà, tra le azioni, anche quella di contrasto anche all’agropirateria web a tutela delle produzioni di qualità.

L’export agroalimentare ha raggiunto 60 miliardi, ma per Prandini bisogna “aggredire” quei 120 miliardi di italian sounding che devono essere riportati al vero made in Italy.– spiega ancora il Presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – L’azione dell’Ispettorato centrale per le repressioni frodi, che ringraziamo per lo straordinario lavoro che stanno portano avanti, è decisiva per bloccare la vendita online di prodotti che non sono nemmeno parenti alla lontana del nostro Made in Tuscany. La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori. Non dobbiamo e possiamo abbassare la guardia di fronte ai tentativi di contraffazioni e imitazioni del nostro paniere”.