La grappa è un prodotto italiano. Un distillato di vinacce fermentate di uve italiane. Vinacce fermentate che provengono dalla svinatura dei vini rossi, vinacce che vengono dalla produzione di rosato, oppure vinacce ottenute dalla “sgrondatura” nella vinificazione in bianco per ottenere vini bianchi.
La grappa è tutelata e solo italiana. Un distillato dagli intensi sentori che il poeta Mario Soldati definiva così: “Se il vino è la poesia della terra, la grappa è la sua anima”.
Non più solo come ammazza caffè
Se un tempo la grappa era considerata un distillato adatto solo a chi viveva in climi freddi e, nell’immaginario collettivo, rappresentava chi amava bere forte, oggi non è più così. Prima il consumo di grappa era soprattutto legato alla fine dei pasti come digestivo o “ammazza caffè”, oggi la grappa viene scelta anche per accompagnare conversazioni dopo cena o nei locali di tendenza e non necessariamente nei periodi invernali.
Merito delle distillerie italiane che, anno dopo anno, hanno saputo portare alto il nome di questa grande tradizione. Spesso abbiamo parlato delle imprenditrici che oggi nel mondo dei distillati hanno sempre più successo, riuscendo a regalare al mondo un prodotto eccezionale.
Come dicevamo il consumo di grappa è cambiato molto negli ultimi anni. I giovani e la mixology hanno iniziato ad apprezzarne le tante qualità. Per questo è giusto che sia nato Ve.N.To, il primo cocktail al mondo iscritto nelle ricette dell’IBA
Grappa e mixology: nasce Ve.N.To primo cocktail di grappa
Si chiama Ve.N.To. ed è il primo cocktail a base di grappa ad entrare nella prestigiosa lista degli IBA (la International Bartenders Associations). La ricetta è stata realizzata da Samuele Ambrosi (vice presidente Aibes) e Leonardo Veronesi.
La miscelazione come nuovo modo di far conoscere un prodotto della tradizione italiana, tra i distillati più apprezzati al mondo, anche al pubblico dei più giovani. Sta cambiando il consumatore e per questo i produttori stanno cercando di trovare nuovi ambasciatori della Grappa nella generazione Z.
Questo è quando spiegano dall’Istituto Tutela Grappa del Trentino che intendono portare le grappe anche lontano dal territorio d’origine.
Il Cocktail Ve.N.To: genesi di una rivoluzione nei consumi della grappa di qualità. Il nome del Vento è un acronimo di Veneto e Trentino, per rimarcare la territorialità del drink, che in queste regioni vede nascere tutti gli ingredienti.
La Grappa del Trentino punta proprio sul suo territorio grazie al rigido disciplinare che prevede di distillare solo bucce trentine. Il drink ha avuto un successo inaspettato, soprattutto all’estero, dove blog e riviste segnalano i favori del pubblico rispetto al Vento.
Il drink permette che la grappa sia bevuta anche da coloro che di solito non la bevono, questo concetto è molto importante.
La ricetta del primo cocktail con grappa registrato
La ricetta ufficiale prevede 45 ml di grappa giovane, 22.5 ml di Succo fresco di limone del Garda, 15 ml di Honey mix (l’acqua può essere sostituita da infuso di camomilla), 15 ml di cordiale alla camomilla e 10ml di bianco d’uovo (facoltativo). La tecnica utilizzata è quella dello Shake&Strain.
Il cocktail viene servito su un bicchiere tumbler e guarnita con scorza di limone ed acini di una bianca.
Da sapere
No all’aggiunta di ghiaccio nella grappa. Un’aggiunta di componente acquosa, rovinerebbe l’intensità, i profumi e il gusto del distillato
Alcune grappe, soprattutto quelle più giovani, morbide e aromatiche, possono essere consumate nei mesi estivi ad una temperatura leggermente più fresca rispetto a quella ambiente.
Ogni anno ( solo in Trentino) vengono prodotti circa 7.500 ettolitri di grappa (il 10% del totale nazionale in bottiglie da 70 cl) vale a dire circa 2,5 milioni di bottiglie equivalenti, distillando 13000 tonnellate di vinaccia.