Articolo di Enrico Zoi per la rubrica “Anniversari” : i Cento anni di Judy Garland. –  Grand Rapids è la città del Michigan dove, il 10 giugno del 1922, nasce Frances Ethel Gumm, in arte Judy Garland: attrice, cantante e ballerina. Una delle star di Hollywood più famose, madre, fra l’altro di un’altra diva che ne segue le orme, Liza Minnelli. Poche come Judy (e Liza) nel ventesimo secolo.

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Mandatory Credit: Photo by Warner Bros/Kobal/REX/Shutterstock (5884595j), James Mason, Judy Garland, A Star Is Born – 1954
Director: George Cukor, Warner Bros,USA,Scene Still, Musical, Une Ètoile est nÈe (1954)

Le mele del mago di Oz

Ci sono pellicole e canzoni evergreen arrivate nel terzo millennio intatte e sempre amatissime. C’è in particolare un film, ‘Il mago di Oz‘ (‘The Wizard of Oz’, 1939, Victor Fleming), ispirato al romanzo ‘Il meraviglioso mago di Oz’ (1900, L. Frank Baum), in cui l’attrice, adolescente, interpreta il ruolo di Dorothy Gale e intona l’indimenticabile ‘Over the Rainbow’.

Ed è proprio in questo celeberrimo lungometraggio che si trova uno dei rari momenti felici della Garland in rapporto al cibo, purtroppo non reale. Dorothy è in cammino con lo Spaventapasseri (l’attore Ray Bolger), i due arrivano in un rigoglioso meleto, la ragazza ha fame e cerca di cogliere un frutto, senza prevedere la brusca reazione di uno degli alberi: uno schiaffo! Furbescamente, lo Spaventapasseri afferma che tutte quelle mele sono orribili. Gli alberi si offendono e cominciano a lanciare mele per rabbia: adesso Dorothy può mangiare!

Le pillole di Oz (e non solo)

Perché ‘uno dei rari momenti felici’? Ma perché Judy Garland, proprio durante le riprese del film di Fleming, vede confermarsi i suoi problemi con il cibo. Caratterizzata com’era da un metabolismo che la rendeva facile all’incremento di peso, lo staff del film le somministra delle pillole ad hoc ed esercita un rigoroso controllo sulla sua alimentazione. Né, del resto, questi problemi iniziano con ‘Il mago di Oz’: già dal suo esordio cinematografico (cortometraggi a parte) del 1936, ‘Pigskin Parade’, di David Butler, una commedia musicale di ambientazione sportiva, il capo dello studio Louis B. Mayer e i vertici della Mgm si preoccupano della forma fisica della piccola Judy.

Giungono perfino a chiamarla ‘maialino grasso con le trecce’. Ovviamente la mettono a dieta e la costringono ad assumere soltanto zuppa di pollo, caffè nero e sigarette, insieme alle consuete pillole per ridurre l’appetito. È così minuta e bassa che lo star system hollywoodiano non può concederle di prendere nemmeno un etto. E così sarà per tutta la sua breve vita. La Garland muore, infatti, a Londra, il 22 giugno del 1969, a soli 47 anni.

Judy tra vita e carriera

Eppure, Judy Garland, piccola, minuta e non bellissima, ha una presenza scenica invidiabile, un sorriso che conquista, uno sguardo che illumina, una voce di contralto che incanta ancor oggi e una notevole grazia nella danza. Il che non la salverà da un’esistenza complessivamente infelice, con vari matrimoni e divorzi, segnata da un uso eccessivo di farmaci.

39 i film girati dalla sfortunata artista. Nel 1940, a 18 anni, vince l’Oscar giovanile. Poi ottiene due candidature all’Oscar: nel 1955, come Miglior attrice protagonista nel film ‘È nata una stella’, di George Cukor, e nel 1962, come Miglior attrice non protagonista in ‘Vincitori e vinti’, di Stanley Kramer. Nel 1955 fa suo il Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale (‘È nata una stella’). L’American Film Institute l’ha inserita all’ottavo posto tra le maggiori stelle cinematografiche di tutti i tempi.

 

Steak and Kidney Pie

Chiudiamo però con una curiosità gastronomica. Sì, perché, a dispetto del meccanismo triturante di Hollywood, Judy Garland ogni tanto riesce a ritagliarsi qualche isola felice nell’arcipelago della buona cucina americana, specialmente agli inizi della carriera, magari un semplice dolcino o uno snack!

Dal di lei amico Bob Hope, notissimo comico, cantante e attore, apprendiamo poi quale sia la pietanza preferita dall’attrice, per la quale si concede qualche strappo alla regola: è lo ‘Steak and Kidney Pie’, un piatto di origine scozzese come gli antenati di Judy, ma ormai facente parte della tradizione gastronomica statunitense.

Questa la ricetta per 4 persone: 700 grammi di manzo, 200 grammi di rognone, 2 cipolle, olio extra vergine di oliva, 3 cucchiai di farina, 2 cucchiai di salsa Worcester, 2 rotoli di pasta sfoglia, 1 uovo,  300 grammi in totale di carote, piselli e/o fagiolini