Bottiglie di vino. Un tempo non troppo lontano il vino non era contenuto nelle bottiglie che conosciamo oggi. Avevano fogge e dimensioni diverse e in Toscana per il vino comune c’era il Fiasco! Un antico contenitore da vino in vetro soffiato che in Toscana si produceva già alla fine del 1200 specialmente nella zona del Valdarno. Rivestito con erbe palustri, fu L’empolese a annoverare tanti maestri fiascai. Il fiasco soffiato aveva dimensioni irregolari e così il Granduca nel 1574 ne decise la misura per evitare le frodi. Ma la storia dle fiasco non finisce qui.
Dal fiasco alla bottiglia
Tornando alle nostre bottiglie c’è da dire che anche queste non avevano una capienza fissa ma erano anche poco usate. Comunque la capacità fu standardizzata nel 1800 anche se in Italia il vino per il consumo familiare si comprava a damigiane.
La bottiglia di vetro per contenere vino pare si debba a Sir Kenelm Digby che nel 1652 creò la prima “English bottle”. Brevettata nel 1661 dal commerciante John Colnett la bottiglia era difficile da conservare. Aveva il fondo rotondo e panciuto e il collo lungo. Forse gli inglesi non avevano inventato un bel niente!
La forma delle bottiglie
Comunque sia la bottiglia nel 1700 assunse forme più comode. Il fondo divenne piatto e la capacità inferiore cioè 75cl. Probabilmente la scelta fu dettata dal sistema inglese. Infatti ogni cassa adibita a trasporto di vino doveva contenere 2 galloni pari a 9 litri. Quindi per avere casse da 12 bottiglie, queste dovevano avere una capacità di 75cl praticamente mezzo gallone.
Ci sono anche altre teorie. Una è quella della potenza polmonare dei soffiatori di vetro. L’altra riguarda i bicchieri di vino, quelli delle vecchie osterie. Con una capacità di 125 ml fornivano 6 bicchieri di vino per ogni bottiglia ma questa teoria è un po’ strana perché; almeno in Toscana, sul tavolo dell’osteria ci stava il fiasco!
Le bottiglie
Le bottiglie oggi fanno parte del marketing del vino. Bottiglie ed etichetta sono ( in alcuni casi) più importanti del prodotto contenuto! Spesso una bottiglia piò “ingannare” per la sua “imponente presenza quando il contenuto è sempre 0,75 l.
Oggi, per fortuna, si è capito che anche le bottiglie hanno un impatto sull’ambiente. Tanti studi hanno dimostrato che produzione e trasporto delle bottiglie di vino sono la principale fonte di emissione di gas serra di tutta la filiera vitivinicola.
La cosiddetta carbon footprint cioè l’impronta ecologica di una bottiglia di vetro sia praticamente pari al suo peso. La produzione del vetro, per ogni grammo, disperde nell’ambiente un peso quasi equivalente di CO₂. A questo va aggiunto il trasporto.
Il vetro che rispamia l’ambiente: bottiglie belle ma non pesanti
Le aziende che stanno attente alle loro emissioni e impatto sull’ambiente, come quelle biologiche, dovrebbero guardare con attenzione al peso delle loro bottiglie. Una bottiglia, sempre di vetro e sempre bella, ma con una carbon footprint ottimale esiste e va usata.
Ci sono bottiglie da 0,75 che pesano anche 1,200 chilogrammi praticamente più del vino contenuto. Ce ne sono altre con un peso di 360 grammi. La differenza si capisce ma non si vedere e il vino non ne risente. Ma molti produttori pensano ancora che una “bella bottiglia” debba pesare e che i consumatori non apprezzerebbero. Eppure ci sono molti esempi di cantine, anche famose, che da anni ormai hanno abbassato il peso delle loro bottiglie. Il risparmio non è solo ambientale ma ne hanno anche un ritorno economico!
Quindi oggi quando si sceglie un vino bisognerebbe pensare anche all’impatto ambientale e premiare il produttore che presta attenzione. Si può stare sotto i 500 grammi senza avere alcun problema!
Ecco una bella realtà che crede davvero in questo