Le Strade del vino sono un percorso “lento” perfetto per scoprire itinerari italiani da gustare in ogni senso. Con questo articolo vi porteremo a Carmignano. Come sempre diciamo noi di GustarViaggiando: prendetevela comoda. Non guardate il cellulare ma il bello intorno a voi. Ne abbiamo tanta in questo paese ed è bene godersela tutta. Per questo noi suggeriamo sempre il viaggio sia come vacanza che come meta ideale. Perché si può arrivare là dove ci “porta il cuore”.
Carmignano e il suo territorio.
Carmignano e il suo vino. Sì inizia da questa storia il nostro percorso, da quel nettare che racconta di civiltà, lavoro ma anche magia e religiosità. Già nel 1716 il Granduca di Toscana Cosimo III inserì Carmignano nelle quattro migliori zone vinicole della regione. La strada dei vini di Carmignano guarda quindi a Prato e Firenze e comprende anche il comune di Poggio a Caiano.
I medici e la loro impronta
Che questo territorio fosse anche in passato ricco di boschi e di coltivazioni di vite è un dato di fatto. Qui la famiglia Medici volle alcune delle sue ville più belle. Maestosa quella di Poggio a Caiano, una villa che vide l’amore tra Francesco I e Bianca Cappello, che oggi mantiene tutto il suo fascino. Lorenzo il Magnifico la commissionò a Giuliano da Sangallo che la fece diventare un modello per altre ville del periodo. E si sa, i Medici non sceglievano mai a caso…
Dopo i Medici, la villa di Poggio a Caiano, situata in posizione dominate, fu dei Lorena e nell’ 800 divenne la residenza di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte. Con lo sciagurato periodo di Firenze Capitale, tra il 1865 e il 1871 ( gli anni che cambiarono il volto alla Firenze medievale trasformandola in una piccola incompiuta Torino), fu designata da Vittorio Emanuele II di Savoia come una delle sue residenze di campagna.
Oggi la villa è dello Stato e ha due musei ed è stata dichiarata dall‘UNESCO Patrimonio mondiale dell’Umanità nel 2013. Al piano nobile si trova la Sala di Leone X, che conserva uno dei più rilevanti cicli di affreschi toscani del Cinquecento, realizzato da Pontormo, Andrea del Sarto, Franciabigio e Alessandro Allori. Al secondo piano, nel Museo della Natura Morta, sono esposti circa 200 dipinti per lo più appartenenti alle collezioni medicee. (prenotazioni visite e orari )
Alla scoperta del territorio di Carmigliano
Lasciata la villa di Poggio a Caiano la strada, tra le colline vitate o boscose, è un susseguirsi di sali e scendi anche importanti. Case coloniche, poderi e ville si susseguono tra il verde scuso dei quercioli, l’argento degli olivi e il verde brillante della vegetazione estiva della vite. È la Toscana che si racconta dietro ad ogni cancello da sbirciare andando lenti…
Dopo la maestosa villa di Poggio a Caiano non si può non fermarsi ad Artimino. La Villa Medicea di Artimino, detta anche dei Cento Camini o La Ferdinanda, sorge su un alto colle che domina sul borgo di Artimino. Davanti un grande prato e un panorama suggestivo.
Imponente con quella scalinata di accesso e la vista che spazia. La Villa ospita un Girarrosto ad elica costruito da Leonardo Da Vinci, grande appassionato di cucina. Impossibile non arrivare alla villa senza imbattersi sulla destra del piccolo borgo di Artimino.
Il borgo contadino di Artimino
Il borgo di Artimino è un luogo delizioso, con le sue case in pietra, le finestre con le persiane, locali dove mangiare e assaggiare il vino e la quiete necessaria per rilassarsi. Un tempo curoe pulsante delle attività agricole oggi ospita il Museo Archeologico che contiene pezzi che testimoniano la forte presenza etrusca in questo territorio.
La Villa Medicea è di fronte e si raggiunge con una breve passeggiata. Sorta per volere del Granduca Ferdinando I de’ Medici fu costruita in quattro anni, dal 1596 al 1600 da l’ormai anziano Bernardo Buontalenti. Oggi la tenuta di Artimino è di proprietà privata e accoglie molti eventi che specialmente in notturna amplificano il fascino di questa grande villa. Nelle vecchie scuderie, in un edificio adiacente, prende vita un elegante resort di campagna e nella vecchia abitazione del maggiordomo del Granduca “ Sir Biagio Pignata” è ospitato l’omonimo ristorante.
Gli etruschi di Toscana
Oltre al Museo archeologico di Artimino le tracce etrusche della zona potrebbero diventare un itinerario nell’itinerario. Come la necropoli etrusca di Prato Rosello sempre nel territorio di Artimino. Qui troviamo il tumulo principesco di Montefortini e il tumulo dei Boschetti. Da maggio a Novembre è possibile visitare anche il sito archeologico di Pietramarina. Ci si arriva in circa 30 minuti di cammino prendendo da Carmignano la strada che va verso Verghereto fino a San Giusto. Un sentiero che si trova vicino al ristorante e porta a Pietramarina. Per queste aree ci sono visite guidate e suggeriamo di richiedere per tempo informazioni dettagliate sulla necropoli e i reperti: Parco Archeologico di Carmignano
Carmignano e le sue tante bellezze
Vista Artimino bisogna assolutamente puntare su Carmignano. Tante le cose da vedere ma da non perdere la chiesa di San Michele e San Francesco. C’è una storia che narra che 1211 San Francesco arrivato per predicare a Carmignano ricevette in dono un terreno. Su questo terreno Bernardo da Quintavalle fece edificare un piccolo convento con oratorio. La chiesa accoglie un capolavoro: la Visitazione di Maria del Pontormo pittore che disdegnava i modelli classici della sua epoca e che qui da il meglio di sé.
L’eccellenza del vino: la DOCG Carmignano
Il Carmignano è stata a lungo la più piccola DOCG d’Italia. Insieme al Chianti è stato il primo ad essere tutelato da un disciplinare. Un vino che come abbiamo visto, già gli Etruschi amavano, che profuma di viola mammola. Asciutto ed armonico, il Carmignano si abbina bene ai piatti toscani della tradizione. Sugo di lepre, formaggi stagionati in primis.
Il disciplinare permette la presenza, oltre al Sangiovese (minimo 50%), di un 20% di Canaiolo nero, dal 10 al 20% di cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e Trebbiano toscano, Canaiolo bianco e Malvasia del Chianti insieme o no ma per un massimo del 10%.
La meraviglia del vin ruspo e il Barco Reale
Qui si produce il Vin ruspo, un vino interessante che non va scambiato con un rosato. Il vin ruspo deriva dal tempo della mezzadria quando i mezzadri si può dire che “facevano la cresta” sull’uva ammostata. Oggi viene fatto con una miscela di mosto del Carmignano DOCG con una fermentazione veloce. Un vino ottimo anche come aperitivo e soprattutto versatile.
Da non dimenticare il Barco Reale Doc dal 1994, un Carmignano più giovane e l’ottimo Vin Santo. Le uve in appassimento per oltre quattro mesi, regalano un vino dolce difficile da scordare.
“CARMIGNAN DA’ FICHI”: cosa mangiare.
Tutte le buone cose toscane si danno appuntamento qui. Complici i vini perfetti in abbinamento ai sapori nostrali. Nelle trattorie e nei ristoranti si troveranno i piatti tipici capaci di accontentare tutti i gusti. Primi piatti fatti in casa con sughi di cacciagione e, in stagione, funghi. Da soffermarsi sui dolci in particolare sui fichi di Carmignano, un prodotto meraviglioso e unico.
Il paese era detto Carmignan da’ fichi perché c’erano molte varietà anche se quella migliore per i fichi secchi è il dottato. Un fico bianco che viene seccato al sole e poi messo in pile sovrapposte a formare le “picce” con l’aggiunta qualche seme di anice. Ottimi come antipasto con la mortadella di Prato o il paté di fegato ma perfetti anche da soli come dolcetto. Molto usati sia freschi che secchi anche nelle preparazioni di dolci come nel “pan coi fichi”.
Quindi questa strada del vino può darvi molti momenti di cultura, relax, gusto visto che vicino ci sono Firenze e Prato.